Marchizza a Passione Frosinone: “Pronto a tornare in campo. In testa ho solo la salvezza”

Serie B - Il capitano ai microfoni della trasmissione ha raccontato le sue sensazioni e la volontà di essere al fianco dei compagni

Serie B – Il capitano del Frosinone, Riccardo Marchizza, è pronto a tornare in campo dopo il lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dal calcio giocato. Lo ha raccontato lui stesso, nel tardo pomeriggio di ieri, ospite della trasmissione ‘Passione Frosinone’, in onda sulle frequenze di Hit FM e Radio Day. Ai microfoni di Roberto Monforte e Andrea Campioni, il difensore ha affermato: “La riabilitazione procede bene, l’ho finita e la prossima partita sono disponibile proprio per giocare”.

Quanto è stata importante la vittoria con il Mantova?
“Era una vittoria fondamentale, una partita da vincere a tutti i costi. Era uno scontro diretto e lo Stirpe deve essere il nostro fortino. Sappiamo che non basta ma era importante partire con un successo alla prima in casa con il nuovo tecnico”.

Lo scambio di emozioni tra campo e spalti, avvenuto in alcuni frangenti del match contro il Mantova nel secondo tempo, poi la ‘bolgia’ di sostegno…l’hai percepita anche tu?
“Quando la gente vede che si nutre uno spirito di appartenenza verso la propria maglia e si gioca una partita come è stato fatto sabato, credo che si senta maggiormente coinvolta ed è normale che ci dia quella mano in più che ora ci prendiamo a braccia aperte. Creare un certo tipo di legame con i tifosi, così come è stato fatto il giorno prima della sfida contro il Mantova, penso sia una cosa fondamentale in questi momenti della stagione. Altrettanto normale è che, quando giochiamo in casa, gli avversari debbano percepire questo aspetto. Siamo quindi felici che si sia creato tale ambiente. Adesso dobbiamo essere bravi a mantenere questa linea e a non scendere mai, anzi ad alzarla”.

Come stai vivendo questa stagione con la fascia da capitano, soprattutto alla luce della retrocessione della passata stagione?
“Si tratta di una grande responsabilità ma anche di un onore e un privilegio. La stagione, fino al momento dell’infortunio, me la stavo vivendo bene perché nonostante i risultati. Quando retrocedi a un minuto dalla fine è inevitabile che ti porti dietro qualche scoria, non pensavo pesasse così tanto ma purtroppo credo sia fisiologico. L’unico obiettivo è recuperare gli errori fatti finora e creare quella mentalità su cui basarsi da qui in avanti, cercando di arrivare tutti insieme all’obiettivo. Se alla fine della stagione dovessimo riuscire a centrarlo, penso che sia a livello umano che di tifoseria che come società, si tratterebbe di un campionato che possa fungere da esempio per molti”.

Nonostante non fossi disponibile per giocare sei andato comunque in panchina sabato…
“In settimana avevo parlato con il mister, c’erano squalifiche e infortuni, così gli ho detto che sarei voluto andare in panchina se non avessi tolto il posto a qualche giocatore che stava bene. Ci sono dei momenti decisivi in una stagione e quella di sabato era una sliding door fondamentale, ho voluto essere presente”.

Quanti minuti hai? E potresti giocare insieme a Di Chiara sulla stessa fascia con Amabrosino magari più avanti?
“Vorrei saperlo anche io quanti minuti ho…Però il fatto di essere disponibile mi fa piacere, questa settimana cercherò di migliorare ancora la mia condizione. Di Chiara è un giocatore forte, mi farebbe piacere giocare insieme a lui, poi è il mister che prepara le partite. In questo momento il mio unico pensiero è quello di vincere più gare possibili per salvare questa squadra, poi chi gioca conta relativamente. E questo è anche il pensiero dei miei compagni”.

Saresti potuto andare in Serie A quest’estate ma non l’hai fatto, scegliendo di restare al Frosinone…
“Non sto qui a ripetere la storia di quest’estate. Per la prima volta in carriera mi capita di legarmi così tanto a un club sotto il punto di vista affettivo, ho trovato persone veramente straordinarie e ho fatto fatica a pensare a me stesso con un’altra maglia. Quest’anno il mio unico pensiero è finire bene la stagione con il risultato che tutti speriamo. Abbiamo i nostri due magazzinieri, uno è più anzianotto e l’altro è più giovane. Il primo, ogni volta che arrivo al campo, mi dice: “Capita’, ci salviamo?”. Queste due figure sono qui da 30 anni e mi viene voglia di farlo anche per loro. L’anno scorso, il giorno dopo la retrocessione, loro erano devastati. Il grande dispiacere è vedere chi è dietro le quinte stare male. E tante volte anche nei discorsi che faccio ai compagni lo porto come esempio, perché è la base”.

Cosa è cambiato con mister Bianco?
“Come prima cosa ci tenevo a ringraziare mister Greco perché abbiamo fatto un gran lavoro con lui. Purtroppo i risultati non ci hanno aiutato ma sotto il profilo umano sia lui che i collaboratori ci hanno aiutato moltissimo. Con Bianco ho visto che viene richiesto un calcio molto più propositivo rispetto a prima. Concordo con l’allenatore, il quale ha detto una cosa fondamentale: ossia che dobbiamo osare più di tutti. Dobbiamo cercare di vincere più partite possibili”.

Un auspicio per questo finale di stagione?
“Quello di centrare l’obiettivo che conosciamo tutti, non riesco a vedere altro. Sarebbe un grandissima soddisfazione e una liberazione per tutti. In testa ho solo la salvezza”.

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day, e presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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