Omicidio Thomas Bricca, il dolore della famiglia: “Il vero ergastolo è il nostro”

Ergastolo a Roberto Toson, 24 anni per Mattia. La famiglia soddisfatta per la sentenza ma nessuna condanna potrà mai lenire il dolore

Thomas Bricca era un ragazzo come tanti. Rideva, scherzava, sognava il futuro. Ma il 30 gennaio 2023, la sua vita è stata spezzata per sempre da un colpo di pistola che lo ha raggiunto alla testa. Un colpo che, secondo quanto emerso nelle fasi processuali, non era destinato a lui. Gli autori del delitto, che saranno ritenuti definitivamente colpevoli solo al termine dell’ultimo grado di giudizio, hanno strappato Thomas alla sua famiglia e ai suoi amici per sempre.

Lo scambio di persona

Era una sera come tante nel centro storico di Alatri. Thomas era in compagnia degli amici quando due uomini su uno scooter T-Max si sono avvicinati alla scalinata del Girone. Indossavano caschi integrali. Un attimo, un colpo, e il ragazzo è caduto a terra. Secondo le indagini e la ricostruzione in aula, quel proiettile non era destinato a lui: il vero bersaglio dei sicari sarebbe stato Omar Haoudi, il giovane egiziano che quella sera indossava un giubbotto bianco, lo stesso di Thomas. Uno scambio di persona che ha cambiato tutto, trasformando una normale serata tra amici in una tragedia.

La vendetta dopo le risse e la sentenza

Al termine del processo di primo grado, lunedì scorso, la Corte di Assise ha emesso la sua sentenza: Roberto Toson è stato condannato all’ergastolo, suo figlio Mattia a 24 anni di reclusione. Bisognerà attendere che vengano depositate le motivazioni della sentenza per comprendere cosa ha portato al verdetto ma per i giudici non ci sono dubbi: erano loro in sella a quella moto, loro hanno pianificato l’agguato. Una vendetta nata da una serie di risse avvenute nei giorni precedenti tra alcuni membri della famiglia Toson e un gruppo di giovani migranti.

Il dolore della famiglia: “La condanna all’ergastolo è la nostra”

Le parole di Federica Sabellico, la madre di Thomas, all’uscita dal Tribunale sono state cariche di dolore: “Almeno giustizia è stata fatta”, ha dichiarato aggiungendo “L’ergastolo è solo mio”. Ha abbracciato il Pubblico Ministero, la Dottoressa Rossella Ricca, consapevole che la strada è ancora lunga, che ci saranno altri gradi di giudizio. Ma per ora, almeno, c’è una sentenza equa.

Per il padre di Thomas, Paolo Bricca, il verdetto non può lenire la perdita. Parole analoghe a quelle di mamma Federica una volta fuori dall’aula: “L’ergastolo lo hanno dato a me. Nemmeno questa sera mio figlio tornerà a casa”. Un dolore che non si placherà mai, un vuoto che nessuna sentenza potrà mai colmare.

Rabbia e domande: uno scambio di persona che fa riflettere

L’omicidio di Thomas lascia dietro di sé tanto dolore ma anche tanta rabbia. Se davvero Thomas è stato scambiato per un altro, se davvero il colpo non era destinato a lui, quanto è facile perdere la vita per un errore, per un caso, per una vendetta senza senso?

La città di Alatri è ancora scossa. Gli amici di Thomas, la sua famiglia, i suoi concittadini si chiederanno per sempre come sia possibile morire così.

E mentre la giustizia segue il suo corso, resta una sola certezza: Thomas Bricca non tornerà più. Ma il suo nome continuerà a vivere, nelle memorie di chi lo ha amato, nella speranza che tragedie come questa non si ripetano mai più.

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Giuseppe Manzo
Giuseppe Manzo
Aspirante giornalista e giovane praticante collabora attivamente con Frosinone News. È studente presso l’università La Sapienza di Roma e studia Comunicazione pubblica d’impresa. Ha inoltre una pagina YouTube dove pubblica periodicamente inchieste di intrattenimento

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