Ceccano – “The good lobby”: Caligiore, Anniballi e Polsinelli lasciano i domiciliari: per loro obbligo di dimora

Per il Gip non possono tornare completamente in libertà. Per questo nei loro confronti è stato disposto l’obbligo di dimora

Ceccano – Obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza per l’ex sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, per Stefano Anniballi 66 anni di Frosinone e per l’ingegnere di Sora Stefano Polsinelli, 47 anni. I tre arrestati nell’ambito dell’inchiesta “The good lobby”, condotta dalla Squadra Mobile di Frosinone e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, sotto il coordinamento della Procura europea, come disposto dal Gip del Tribunale di Frosinone, Ida Logoluso, hanno lasciato i domiciliari.

Con decorrenza dal 24 aprile, infatti, la misura degli arresti domiciliari in atto a loro carico è stata dichiarata inefficace dal Giudice per le indagini preliminari, considerato che sono rimasti inalterati sia i presupposti che supportano l’applicazione di misure cautelari, sia le esigenze cautelari, il che rende necessario applicare altre misure non custodiali. Per il GIP resta però essenziale, per impedire la reiterazione dei reati a loro contestati, monitorare i loro spostamenti, impedire contatti tra loro e limitare il loro raggio d’azione. Esigenze che hanno portato all’obbligo di dimora per i tre.

Il “sistema Ceccano” per l’accusa era ben rodato e articolato. Ognuno dei sodali aveva un compito ben specifico. I fondi per le opere pubbliche legate al PNRR partivano dal Comune ed erano utilizzati per essere veicolati a professionisti incaricati dallo stesso Ente, oltre che alla “Cooperativa sociale Antea”, indagata, che si occupava della gestione di migranti. Successivamente, alle aziende destinatarie degli appalti pubblici venivano emesse delle fatture,
o da un gruppo di società campane o dalla s.r.l. finita nel fascicolo degli investigatori che si interpone nel circuito alle società campane. Al termine del “giro” le somme pervenute alle società campane venivano restituite in contanti da Antonio Annunziata a Stefano Anniballi per la spartizione con gli altri sodali.

Gli interessi illeciti di Anniballi e Caligiore e l’egemonia di Polsinelli

L’ex sindaco Caligiore viene ritenuto dal Gip promotore ed organizzatore dell’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. In strettissima collaborazione esterna con lui, ai vertici della presunta associazione a delinquere, per gli investigatori, figura Stefano Anniballi, ritenuto anche lui promotore ed organizzatore; di grande influenza all’interno dell’amministrazione comunale, nonostante ne fosse formalmente estraneo. Lo stesso Anniballi viene ritenuto il tesoriere dell’organizzazione criminale, era lui che custodiva in un garage di viale America Latina, nel capoluogo, le somme di denaro contante per poi ripartirle con gli altri sodali.

È entrata in gioco, nel corso dell’indagine, la figura di Stefano Polsinelli. Le investigazioni hanno fatto emergere come la gestione tecnica dei progetti del Comune di Ceccano fosse controllata personalmente da proprio da Polsinelli. Era lui per gli inquirenti l’ingegnere “preferito” di Caligiore. Risulta essere destinatario di numerosi incarichi da parte del Comune amministrato dall’ex sindaco arrestato e sospeso dall’Arma. Tra questi figurano la realizzazione di un centro educativo per minori nel quartiere Di Vittorio ed i lavori di restauro del Castello dei Conti. Tutto ovviamente con i fondi del Pnrr. 

Al fine di dimostrare una apparente rotazione negli incarichi diretti, per l’accusa, Polsinelli avrebbe imposto, sempre nell’ambito dei progetti afferenti al Pnrr, tecnici e professionisti di sua fiducia e vicini a società a lui riconducibili. Con questo modus operandi, tra il 2022 e il 2023, 766.390,00 euro sarebbero finiti nelle tasche dell’ingegnere sorano, sempre secondo le ricostruzioni degli investigatori. 

Un’egemonia pressocché assoluta quella di Stefano Polsinelli. L’ingegnere sorano si aggiudicherebbe direttamente o indirettamente tutti gli incarichi relativi alla progettazione dei lavori del Comune di Ceccano, grazie alla connivenza di Caligiore che da lui riceve in cambio delle utilità. La tesi viene avvalorata da alcune conversazioni captate in un’intercettazione ambientale del maggio 2023. In quella circostanza a parlare sono Camillo Ciotoli, anche lui ai domiciliari, e uno dei suoi colleghi del Comune destinatario di misura interdittiva. “Ma che siamo i pupazzi tuoi? Che stiamo sul libro paga tuo?” sbotta il secondo commentando le pretese di Polsinelli. 

Nelle successive intercettazioni, lo stesso Ciotoli parla con l’altro arrestato, Diego Aureli, subentrato per volontà di Caligiore e Anniballi – dopo un colloquio in un noto locale di Frosinone – al citato dipendente destinatario di misura interdittiva e palesa tutti i suoi timori che il sistema possa esser scoperto. In particolare teme che un consigliere di minoranza possa intraprendere iniziative che facciano scoprire tutte le illegalità nella spartizione degli incarichi che viene operata dal Comune di Ceccano. Intercettazioni, tasselli, passi falsi e remore che per l’accusa sarebbero rappresentativi della consapevolezza del sodalizio di operare nell’illecito.

Le indagini, come anticipato nei giorni scorsi, andranno avanti per ulteriori sei mesi. Dagli accertamenti forensi su smartphone e pc sequestrati è emersa una mole di materiale probatorio rilevante e, secondo quanto trapelato, scottante. Chat, mail e documenti che potrebbero far allargare ulteriormente l’inchiesta.

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