Arpino – “Un paese alla mercé di bar ed avventori”: residenti esasperati da schiamazzi e inciviltà

La denuncia dei residenti, stanchi di essere ostaggi della maleducazione come accaduto nei giorni di Pasqua e Pasquetta

Arpino – Tante le critiche sollevate dai residenti del centro storico rispetto ai giorni più significativi della Santa Pasqua appena trascorsa, giorni che sarebbero dovuti esser scanditi dalla preghiera e dal rispetto ma che, in definitiva, come sostengono diversi cittadini, non sono stati altro che occasione di fastidiosi quanto inopportuni bagordi e cagnara.

«Un centro storico in mano ai gestori di bar e locali pubblici e dei loro clienti» è il pensiero condiviso e lo stato d’animo comune a numerosi, tra residenti e non, che muovono precise “accuse”: «Giovedì Santo invece di onorare i Sepolcri in tantissimi hanno preferito fare visite ai 7 bar. Stessa cosa per la processione del Cristo Morto: bar stracolmi, la gente invece di ossequiare la cerimonia sacra si preoccupava di avere il bicchiere pieno, tra bestemmie, urla ed imprecazioni varie. Alle 03:00, in piena notte, nel centro storico della città di Arpino c’erano ancora centinaia di ragazzi che “festeggiavano” il Cristo morto ubriachi fradici. Si è replicato il giorno seguente, della Santa Pasqua, con discoteca e tanto alcol. Del resto anche a Natale è stato così, pure il parroco si è arreso davanti a tanta strafottenza».

«Il paese è diventato uno schifo: siamo andati dai Carabinieri della locale stazione e ci hanno detto che la responsabilità è del Comune che autorizza queste serate. Siamo andati al Comune e ci rispondono che loro autorizzano solo “musica da sottofondo” e quindi la responsabilità è dei Carabinieri che non controllano e non intervengono. Ci chiediamo: come si può autorizzare una serata con DJ set e pensare che si faccia “musica da sottofondo”? Consapevoli poi che Arpino non ha forze in campo per i controlli?».

La nota continua: «Ci sono più Carabinieri a Santopadre che ad Arpino, nonostante ad Arpino ci sia una locale stazione ed a Santopadre le Forze dell’ordine ce le devono spedire! La caserma di Arpino fa orario d’ufficio ed, evidentemente, lavoreranno solo d’ufficio: mai che si veda una pattuglia in giro, a fare accertamenti, su strada, negli esercizi pubblici…niente! Mai che si abbia notizia di un intervento eseguito dai nostri Carabinieri di Arpino. Eppure ad Arpino si circola senza assicurazione, si infrangono i limiti di velocità, si spacciano e si consumano sostanze stupefacenti, si somministra alcool ai minori, si schiamazza fino a notte inoltrata, si ruba, si fanno risse, atti vandalici…Gli amministratori comunali si saranno mai posti questo interrogativo? Considerato che Arpino non ha un sindaco, il vicesindaco Massimo Sera si assume la responsabilità di essere autorità locale di pubblica sicurezza?».

Sembrerebbe che nello Statuto Comunale di Arpino, l’atto normativo dell’ente, che ne rappresenta il potere di auto-organizzazione, sia indicato che dopo le ore 20:00, nel centro storico, non si possano superare i 40 decibel. I cittadini asseriscono che «Con apposito apparecchio, abbiamo misurato 90 decibel nel weekend. Il giorno successivo 93 decibel. La titolare di una struttura ricettiva è stata costretta a chiudere l’albergo a causa della musica da discoteca e dei rumori molesti proprio sotto le finestre dove dormivano i clienti i quali, esasperati, alle 02:00 di notte abbandonavano la camera, andandosene senza pagare».

Ed ancora: «Nel centro storico risiedono tante famiglie, bambini piccoli, gente che va a lavorare, persone anziane o con disabilità, che hanno il diritto di riposare nelle ore notturne. Senza contare ciò che si ritrova al mattino: vicoli orinatoio, escrementi, vomito, bottiglie e bicchieri abbandonati ovunque, frantumi di vetro. Bisogna fare qualcosa oppure Arpino sarà destino a diventare un paese fantasma, con i residenti costretti a scappare dal centro storico. Le nostre abitazioni già perdono di valore e vengono deprezzate».

L’appello rivolto ai gestori dei locali pubblici: «I baristi non si rendono conto di che cosa resta dopo “le serate”: ragazzi ed adulti ubriachi permangono per le strade, il centro è terra di nessuno, parlano a voce alta, cantano, urlano, litigano, fanno danni, giocano a pallone, ascoltano musica ad alto volume dallo stereo dell’auto. I baristi chiudono i bar e vanno a casa a dormire, i residenti devono aspettare che se ne vadano anche i clienti a casa a dormire. Tra l’altro, nessuno che abiti in centro, tutti a fare casino sotto le case degli altri. Mantenere un paese civile, educato, ordinato, ospitale, accogliente, è responsabilità di tutti».

Domani e dopodomani, venerdì 25 e sabato 26 aprile saranno ancora giorni di lutto nazionale proclamati per la morte di Papa Francesco, sabato i funerali di Bergoglio: in molti comuni limitrofi sono stati annullati e rinviati gli eventi pubblici e le manifestazioni in programma, di qualsiasi genere. Alcune amministrazioni comunali, con apposita ordinanza, hanno vietato l’intrattenimento musicale all’interno ed all’esterno dei locali pubblici. Ad Arpino, con provvedimento sottoscritto dal vicesindaco Sera nella giornata di ieri, si dispone che “Per i giorni di lutto nazionale, invito a svolgere tutte le manifestazioni pubbliche in modo sobrio e consono alla circostanza; invito, per altro, a differire gli eventi sportivi o di intrattenimento programmati per il giorno del funerale”: si auspica che almeno il decreto non venga trasgredita da schiamazzi e musica che puntualmente caratterizzano i weekend. E le forze in campo per i controlli? Si precisa che l’ordinanza in oggetto non è stata diramata nemmeno sui canali social ufficiali del Comune di Arpino.

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Sara Pacitto
Sara Pacitto
Sara Pacitto, giornalista pubblicista, da 8 anni collabora con diversi quotidiani digitali, tra le più prestigiose testate giornalistiche della provincia, corrispondente per la cronaca locale, politica, attualità, salute, approfondimenti. Ha curato le Pubbliche Relazioni per alcuni importanti eventi come anche è stata Responsabile della Comunicazione per conferenze e convegni ed in occasione di Campagne Elettorali.

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