La città che negli anni ha costruito una narrazione di apertura, accoglienza e integrazione oggi inciampa clamorosamente su una decisione che, di fatto, esclude. A farne le spese è stata Rita De Crescenzo, tiktoker napoletana dalla notorietà esplosiva e dallo stile divisivo, inizialmente annunciata tra gli ospiti del festival “Cassino Birra 2025” e poi improvvisamente rimossa dal programma ufficiale.
La scelta, comunicata dagli organizzatori con “profondo rammarico”, sarebbe stata il risultato di un confronto con l’amministrazione comunale, sollecitata da “molteplici segnalazioni”. Ma a ben vedere, più che da una reale mobilitazione popolare, questa pressione sembra essere nata da una manciata di commenti social, provenienti dai soliti ambienti che fanno del moralismo il proprio vessillo, spesso lontani dalla piazza reale.
Il punto centrale è uno: il passato della De Crescenzo è noto e controverso, ma la sua attuale attività è perfettamente legittima. Fa spettacolo, intrattiene, porta pubblico. E i numeri parlano chiaro: più di 20.000 persone accorse a Valmontone per il suo show del 1° maggio. Numeri che qualsiasi evento cittadino sognerebbe.
La scelta di escluderla non ha nulla a che vedere con la qualità dell’evento o con i valori “culturali” della città. Il Festival della Birra è da sempre una manifestazione leggera, pensata per il divertimento, per avvicinare le persone attraverso musica, risate e condivisione. Non si capisce quindi perché un’influencer popolare – seppur atipica – non possa rientrare in questo contesto.
Cassino si trova così a fare i conti con una contraddizione: predica inclusione, ma cede al pregiudizio quando qualcuno non rientra in certi schemi prestabiliti. Il danno più grande, però, non lo subisce Rita De Crescenzo, che continuerà la sua carriera altrove. Lo subisce la città stessa, che rinuncia a un’occasione di visibilità, dibattito e – perché no – confronto con il mondo attuale.
Perché l’apertura non è solo uno slogan. È una pratica. E a volte richiede anche il coraggio di accogliere ciò che non ci somiglia.