Serie B – La bufera che ha travolto il Brescia Calcio non si placa. Dopo la penalizzazione di quattro punti in classifica a causa di irregolarità nei versamenti contributivi, il club lombardo si difende parlando di una presunta truffa subita.
Le dichiarazioni del club
Massimo Cellino, presidente del Brescia, al momento non rilascia commenti ufficiali ma si limita a far sapere che il club sarebbe stato vittima di una truffa. In particolare, si parla di una società terza alla quale il Brescia si sarebbe affidato per il pagamento dei contributi attraverso la compravendita di crediti di imposta. L’importo coinvolto sarebbe pari a circa un milione e 400 mila euro, già versati dal club alla società in questione.
L’indagine della Procura Federale
La Procura federale ha chiuso le indagini sul caso, coinvolgendo non solo il Brescia Calcio ma anche Massimo ed Edoardo Cellino. Ora il club ha a disposizione due giorni per presentare una memoria difensiva, in vista dell’udienza fissata per giovedì 22 maggio. Durante l’incontro, la Procura FIGC valuterà la posizione della società e dei dirigenti, decidendo se confermare la penalizzazione o adottare ulteriori provvedimenti.
Il rischio retrocessione
L’udienza potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro sportivo del Brescia. La squadra rischia una retrocessione in Serie C a causa delle presunte irregolarità nei versamenti contributivi relativi agli stipendi di dicembre, gennaio e febbraio.
Le altre squadre coinvolte
Nel frattempo, la Sampdoria, direttamente interessata dalla possibile retrocessione del Brescia, è in contatto con i vertici della Lega Serie B per ottenere chiarimenti sulla situazione. La decisione finale potrebbe infatti influire sull’accesso ai playout, con un possibile impatto sul destino sportivo della squadra ligure. Ricordiamo che se la società di Cellino venisse penalizzata si riscriverebbe la classifica di Serie B con il Frosinone aritmeticamente salvo.