Ci sono anche due imprenditori cassinati tra le 34 persone finite sotto inchiesta nell’ambito dell’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia che ha scoperchiato un presunto sistema di appalti truccati nei Comuni e nelle Asl di Benevento e Caserta.
Si tratta di Vittorio Ciummo e del figlio Carlo, a capo della ditta Super Eco, azienda attiva nel settore della raccolta dei rifiuti e operante in una quindicina di Comuni, tra cui Frosinone. I due – doveroso specificarlo – al momento risultano solo indagati.
L’indagine della Dda non è nuova: il nuovo filone che ha portato al coinvolgimento dei Ciummo nasce da una precedente inchiesta su Nicola Ferraro, imprenditore considerato dagli inquirenti vicino al clan Schiavone e già al centro di altre indagini per reati contro la pubblica amministrazione e legami con ambienti criminali.
Secondo gli investigatori, Ferraro avrebbe fatto parte di un sistema finalizzato a pilotare appalti pubblici, assegnandoli ad imprenditori “designati”, tra cui anche i Ciummo e altri soggetti.
Le accuse ipotizzate a vario titolo vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione, fino all’associazione per delinquere finalizzata alla gestione illecita degli appalti. L’inchiesta è ancora in corso e il materiale acquisito dagli inquirenti è al vaglio della magistratura. Per altri indagati è stato richiesto l’interrogatorio preventivo ma non per i Ciummo.