La direzione aziendale di Stellantis Cassino, dopo un incontro con le organizzazioni sindacali, ha comunicato l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo attraverso gli incentivi all’esodo per un totale di 15 per la Security e 250 per Stellantis. “Nessuna proiezione futura, nessuna garanzia occupazionale. Per queste motivazioni la Fiom non ha sottoscritto l’accordo sulle uscite – ha commentato Andrea Di Traglia, segretario territoriale Fiom-Cgil di Frosinone e Latina -. Le uniche conferme sono quelle di una lenta ed inesorabile dismissione: stiamo parlando di uno stabilimento che ha lavorato 48 giornate su 98 e l’effetto sulle lavoratrici e lavoratori è ormai sotto gli occhi dii tutti, dell’intero territorio che man mano va verso la desertificazione. Non bastano gli annunci e nemmeno la nomina del nuovo amministratore delegato ad
invertire una tendenza che sembra ormai la linea guida definitiva di Stellantis.
Svuotare gli stabilimenti”.

Di Traglia: ora tavolo a Palazzo Chigi per affrontare in maniera definitiva il crollo dell’auto
Secondo Di Traglia, “è necessario che il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa intervenga e si confronti con le rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori, e che dia delle risposte concrete ad un piano industriale evanescente e fatto solo di promesse. Non c’è proiezione né tendenza occupazionale futura in uno scenario a dir poco a tinte fosche. Il tanto acclamato elettrico non solo non si sente, ma non si vede nemmeno arrivare e con la sua mancanza si rischia di paralizzare completamente il tessuto economico e sociale di un territorio che in gran parte dipende dal settore automotive. Urge un tavolo a palazzo Chigi per affrontate in maniera sistemica e definitiva il problema di Stellantis e del settore dell’automotive in Italia”, ha chiesto Di Traglia.
Lodi: “L’azienda non ha voluto dare anche questa volta nessun segno di discontinuità
In tutti i siti italiani in queste ore gli esuberi sono complessivamente 1.925ì. Il commento di Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore
mobilità, non lascia scampo sulle speranze legate alla nomina del nuovo ad: “Anche con il nuovo amministratore delegato nessuna discontinuità. Continuano le uscite in Stellantis. Dopo le comunicazioni relative a Pratola Serra, Pomigliano D’Arco, Termoli e Melfi, ieri sono stati annunciate 610 uscite incentivate a Mirafiori, e oggi è stata
la volta di Cassino, dove sono stati comunicati 265 esuberi, gestiti attraverso la volontarietà ma la sostanza non cambia: si svuotano gli stabilimenti. In totale arriviamo a quasi 2.000 esuberi dall’inizio dell’anno. La Fiom-Cgil, come sempre, ha affrontato il confronto con responsabilità e coerenza nell’ottica di difendere i siti produttivi e l’occupazione. Ma, ancora una volta, Stellantis non ha voluto dare nessun segno di discontinuità, non assumendosi l’impegno a nuove e future assunzioni funzionali anche alla rigenerazione dell’occupazione assolutamente necessaria per dare prospettiva all’automotive in Italia”.

Il nuovo Ad Filosa va convocato affinché dia garanzie e prospettive agli stabilimenti
“La Fiom- Cgil – sottolinea Lodi – non ha quindi firmato un atto che sarebbe stato semplicemente una presa d’atto di una decisione aziendale. Senza piano industriale e senza garanzie occupazionali la Fiom-Cgil non firma accordi sulle uscite volontarie. Al momento, la nomina del nuovo amministratore delegato di Stellantis non ha prodotto alcun cambiamento. Un cambiamento sempre più urgente e necessario, concretizzabile solo con investimenti, nuovi modelli, anticipo della produzione dei modelli annunciati e rigenerazione dell’occupazione. La notizia rispetto al fatto che il neo amministratore delegato avrà come sede Detroit – aggiunge Lodi – è significativo tra l’altro di quale sia considerato il mercato principale per il gruppo. E’ necessario un incontro al più presto con l’AD, che dovrà dare garanzie e prospettive agli stabilimenti italiani. Come è necessario che la Presidenza del Consiglio si assuma la responsabilità di convocare le parti a Palazzo Chigi, in modo da affrontare finalmente il problema dell’automotive come non ha fatto fino ad ora”.