Sanità: “Pazienti trasferiti in strutture private rientrano in emergenza”. Il M5S chiede trasparenza

La deputata M5S Ilaria Fontana e il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà presentano un'interrogazione parlamentare e una regionale

“Nel Lazio i pazienti vengono trasferiti dai Pronto Soccorso alle cliniche private accreditate, ma molti, anche in condizioni gravi, finiscono per tornare indietro. Non si gioca con la salute delle persone, chiediamo alla Regione Lazio di pubblicare i dati. Abbiamo presentato una interrogazione parlamentare e una interrogazione regionale per chiedere trasparenza e controllo pubblico sul fenomeno del reinvio in PS dalle strutture convenzionate”. – Così in una nota la deputata M5S Ilaria Fontana e il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà.

“Secondo quanto denunciato in una recente inchiesta giornalistica pubblicata da L’Espresso, nel 2024 oltre 700 pazienti sono rientrati nei Pronto Soccorso del Lazio dopo essere stati dimessi o spostati dalle cliniche accreditate. In molti casi si trattava di soggetti fragili, cronici o post-acuti, tornati in emergenza in condizioni aggravate, e in alcuni casi finiti in rianimazione o in sala rossa. – Proseguono i due esponenti – Pazienti con occlusioni, perforazioni, dolori non diagnosticati, dimessi troppo in fretta o spostati per liberare letti mentre il sistema privato incassa rimborsi pubblici, anche per ricoveri che durano appena 24 ore. È un sistema che va avanti da anni ma che ora, con le delibere regionali 125 e 126 del 2024, è diventato strutturale.

Chiediamo i dati reali sulle riammissioni in Pronto Soccorso, clinica per clinica, Asl per Asl, e le misure effettivamente adottate per sanzionare chi supera la soglia del 5% di reinvi. Non basta affidare i pazienti ai privati per dire che il problema è risolto. Se poi tornano in codice rosso, la responsabilità è della Regione. Pretendiamo verità, dati e responsabilità. Il diritto alla cura non si delega e non si monetizza». – Concludono la deputata M5S Ilaria Fontana e il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà.

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