“Nel Lazio i pazienti vengono trasferiti dai Pronto Soccorso alle cliniche private accreditate, ma molti, anche in condizioni gravi, finiscono per tornare indietro. Non si gioca con la salute delle persone, chiediamo alla Regione Lazio di pubblicare i dati. Abbiamo presentato una interrogazione parlamentare e una interrogazione regionale per chiedere trasparenza e controllo pubblico sul fenomeno del re-invio in PS dalle strutture convenzionate”. – Così in una nota la deputata M5S Ilaria Fontana e il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà avevano annunciato le interrogazioni. A stretto giro è arrivata la replica della presidente della Commissione regionale Sanità e Politiche Sociali, Alessia Savo.
Savo: “Abbiamo già provveduto con un sistema sanzionatorio”
“Premesso che il diritto ad essere curati è un principio fondamentale della Costituzione, non trattabile in alcun modo né tanto meno attaccabile o, peggio, utilizzabile per strumentali fini di propaganda politica, tengo a evidenziare come, per quanto riguarda il fenomeno dei ‘re-invii’ al Pronto Soccorso, cui fanno riferimento l’onorevole Fontana e il collega consigliere regionale Zuccalà del Movimento Cinquestelle, la Regione Lazio, attraverso la Direzione Salute, ha condotto, nel corso del 2023, un’analisi approfondita sull’incidenza dei suddetti re-invii registrati nell’anno, con particolare attenzione ai trasferimenti verso strutture non dotate di Pronto Soccorso.
I risultati hanno evidenziato un tasso medio di re-invio pari al 5,7%, con 15 strutture che superavano tale soglia e picchi che hanno raggiunto il 14,9%. Sulla base di ciò, nel corso del 2024 sono introdotte misure specifiche per contrastare comportamenti potenzialmente inappropriati o distorsivi del sistema: in particolare, l’introduzione di un sistema sanzionatorio strutturato ha avuto un effetto positivo sull’orientamento delle strutture verso una maggiore aderenza ai principi di appropriatezza clinica, continuità assistenziale e responsabilità gestionale.
Tradotto in numeri, il tasso dei re-invii passa dal 5,7% (pari a 1.414 pazienti) all’1,28% (294 pazienti) di ri-trasferimenti in Pronto Soccorso dai reparti di area medica, acquistati appositamente per essere messi a disposizione dei PS. E, quindi, ben al di sotto della soglia del 5% cui fanno riferimento i rappresentanti del Movimento Cinquestelle”.
“Sarebbe stato meglio per il M5S approfondire”
Poi la Savo aggiunge: “I risultati testimoniano la validità e l’efficacia dell’azione regionale, dimostrando come strumenti di regolazione economico-finanziaria possano essere impiegati non solo come meccanismi sanzionatori, ma anche come leve strategiche di governo del sistema sanitario, capaci di orientare i comportamenti degli erogatori verso standard qualitativi più elevati e pienamente coerenti con gli indirizzi della programmazione regionale.
Sarebbe stato auspicabile, però, che i referenti del Movimento Cinquestelle avessero approfondito certi temi anche nella passata legislatura: così hanno soltanto dato modo a noi di dimostrare le azioni che abbiamo intrapreso per governare un processo prima non gestito e ridurre il fenomeno dei re-invii, come dimostrano i numeri”.