Contratti di fiume, Mattia presenta risoluzione alla Camera anche per Sacco e Cosa: “Serve un salto di qualità”

L'onorevole di FdI: "Ottenere l’attuazione dei contratti di fiume per riqualificare e valorizzare le aree fluviali del Sacco e del Cosa"

L’Onorevole Aldo Mattia (FdI) ha presentato una risoluzione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati per impegnare il Governo a sostenere un maggiore utilizzo dello strumento di gestione territoriale dei contratti di fiume.

“Ritengo che sia necessario compiere un salto di qualità nei programmi d’azione condivisa per dare pratica attuazione ai contratti di fiume – ha spiegato Mattia – e, per questo motivo, ho presentato la risoluzione. Nel nostro territorio, in particolare, è necessario rilanciare la mobilitazione e ottenere l’attuazione dei contratti di fiume per riqualificare e valorizzare le aree fluviali del Sacco e del Cosa.

È opportuno sollecitare e mantenere un’ampia mobilitazione degli attori sociali dei territori per individuare programmi di azione condivisi dove non sono stati specificati ed attuarli concretamente dove sono stati indicati ma non sono stati messi in pratica. Ho chiesto di prevedere un maggiore coinvolgimento del Governo per lo sviluppo delle azioni di coordinamento e per il sostegno delle pratiche partenariali partecipative previste dal Programma Nazionale di Assistenza Tecnica “Capacità per la Coesione” 2021-2027″.

Richieste e proposte

“Ho proposto – prosegue l’Onorevole di FdI – che venga riconosciuto allo strumento dei contratti di fiume un ruolo analogo a quello attribuito alla Snac, Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, in conformità con gli obiettivi delle normative ambientali. Ho richiesto al Governo di attivarsi nell’ambito delle proprie competenze, affinché le Regioni attingano anche ai contratti di fiume per l’indirizzo delle strategie regionali per lo sviluppo sostenibile, nel solco del documento di riflessione “Verso un’Europa sostenibile entro il 2030” dell’Onu e della Commissione Europea.

Ho sollecitato, infine, l’impegno del Governo a destinare una quota percentuale delle risorse economico-finanziarie europee a sostegno degli interventi dei contratti di fiume e a svolgere un’azione culturale con l’inserimento delle nozioni dei contratti di fiume nei programmi scolastici di educazione civica ed ambientale.

Tutto ciò è necessario – conclude Mattia – anche per gestire meglio le criticità dei rischi idraulici e idrogeologici e le criticità della qualità e della fruibilità dell’acqua, garantendo al tempo stesso la tutela delle biodiversità e degli ecosistemi.”

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