Anna Balzano, 73 anni, residente a Castrocielo, è morta nei giorni scorsi nel reparto di terapia intensiva, dopo circa due mesi di ricovero trascorsi in diversi reparti dello stesso ospedale. A firmare il fascicolo aperto contro ignoti è il pubblico ministero Andrea Corvino, che ha disposto l’autopsia e il sequestro della cartella clinica, accogliendo le istanze dei familiari, profondamente segnati dal lutto e dalla necessità di comprendere come sia potuta insorgere una setticemia – infezione sistemica del sangue – in una paziente mai sottoposta ad alcun intervento chirurgico.
I familiari hanno presentato denuncia presso la caserma dei Carabinieri. A rappresentarli saranno gli avvocati Marilena Colagiacomo e Pino Cefaloni, incaricati di seguire gli sviluppi dell’indagine. Il conferimento dell’incarico per l’esame autoptico è previsto per domani mattina.
Il caso di Anna Balzano riaccende i riflettori su una struttura ospedaliera già al centro di polemiche e inchieste. Era il 5 aprile 2025 quando Charles Baffour, 24 anni, giovane studente universitario ghanese iscritto alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino, perdeva la vita dopo ore di attesa su una barella, in seguito a un grave incidente stradale. Anche in quel caso, la lentezza dei soccorsi e il presunto sovraccarico del pronto soccorso hanno sollevato più di una perplessità.
Due decessi in pochi mesi, in circostanze diverse ma accomunate da un interrogativo profondo sul funzionamento del sistema sanitario locale. Un ospedale, il ‘Santa Scolastica’, spesso descritto come in affanno, tra carenza di personale, reparti sottodimensionati e attese infinite, anche nei casi più gravi.
A chiedere verità ora sono le famiglie, che con forza pretendono risposte concrete. Lo fanno con il dolore ancora vivo e con la consapevolezza che solo attraverso la giustizia si potrà forse evitare che simili tragedie si ripetano.