Uccise lo zio a colpi di pistola, Alessandro Dell’Uomo condannato per l’omicidio di Silvio Scaccia

Delitto di Castelmassimo: nel corso del procedimento, il pm ha riconosciuto le attenuanti generiche e ha escluso le aggravanti

È arrivata la condanna per Alessandro Dell’Uomo, la guardia giurata accusata dell’omicidio dello zio Silvio Scaccia e del ferimento del cugino Mariano Scaccia. Il verdetto è stato emesso oggi dal tribunale di Frosinone, al termine del processo celebrato con rito abbreviato. Dell’Uomo è stato ritenuto colpevole, la pena inflitta è di 16 anni di reclusione. Il suo legale, Tony Ceccarelli, ha annunciato che non farà appello e ci sarà dunque un ulteriore sconto che poterà la pena a a 13 anni e 4 mesi. Con la buona condotta potrebbe beneficiare di ulteriori due anni in meno.

Alessandro Dell’Uomo

I fatti risalgono al 9 giugno 2024 quando una lite familiare, scoppiata alle prime luci dell’alba di quella domenica, nella zona di Castelmassimo, in una stradina a ridosso della Sora-Ferentino, degenerò nel sangue. All’origine del conflitto, stando alle ricostruzioni, dissidi legati a questioni di confine e alla servitù di passaggio.

Secondo quanto emerso, Dell’Uomo, 49 anni, avrebbe esploso nove colpi di pistola. Tre hanno raggiunto lo zio: due al volto e uno alla gamba, causando la morte immediata dell’anziano, di 85 anni. Ferito anche il cugino Mariano, colpito di striscio. Dopo l’accaduto, la guardia giurata si allontanò nella campagne circostanti, contattò il proprio legale e si costituì poco dopo presso la caserma dei carabinieri di Alatri, dove rese le prime dichiarazioni al pubblico ministero Vittorio Misiti.

Silvio Scaccia

Nel corso del procedimento, il pm ha riconosciuto le attenuanti generiche e ha escluso le aggravanti, tenendo conto del fatto che l’imputato si sia consegnato spontaneamente alle forze dell’ordine e abbia ammesso le proprie responsabilità. La richiesta della procura, accolta oggi, era di 16 anni di reclusione.

Dell’Uomo è difeso, come detto, dall’avvocato Tony Ceccarelli. Per la persona offesa, Mariano Scaccia, si è costituito parte civile l’avvocato Dario De Santis.

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