È stata avviata l’autopsia sul corpo di Sofja Rossi, la 31enne residente a Pignataro Interamna ma nativa di Forlì, deceduta in circostanze drammatiche a poche ore dalle dimissioni dal pronto soccorso di Cassino.
La Procura ha affidato l’incarico per l’esame autoptico al professor Fabio De Giorgio, mentre la famiglia della giovane, assistita dall’avvocato Nicola Montefiori, ha nominato dei consulenti di parte. Al momento il fascicolo è aperto contro ignoti, ma non si esclude che, una volta concluso l’esame medico-legale, possano emergere responsabilità specifiche.
Sofja era stata dimessa dal pronto soccorso con una diagnosi di cervicalgia, e le era stato consigliato di seguire alcune terapie. Tuttavia, una volta tornata a casa, la situazione è precipitata: diverse ore dopo le dimissioni, la donna è deceduta.
Secondo il racconto del marito Stefano -LEGGI QUI -, la 31enne aveva accusato dolori alla scapola, intorpidimento al braccio sinistro, vomito e incontinenza — sintomi che possono essere indicativi di un evento cardiaco o neurologico acuto. In preda alla preoccupazione, l’uomo aveva allertato il 118, ma all’arrivo dei sanitari in via Ravano a Pignataro Interamna non c’era ormai più nulla da fare: Sofja era già priva di vita.
Il racconto del marito è scioccante: denuncia – a suo avviso – una totale mancanza di attenzione e tutela da parte del personale medico del pronto soccorso. “Non l’hanno visitata, non le hanno fatto alcun accertamento, si sono limitati a somministrarle un antidolorifico”, ha dichiarato l’uomo.
Non si esclude che la morte possa essere stata causata da un evento cardiaco o vascolare, ma sarà l’autopsia a chiarire le esatte cause del decesso e a determinare se vi siano stati errori o negligenze da parte dei sanitari.