Nuove teche al museo preistorico: un progetto europeo di valorizzazione archeologica per Pofi

Un percorso che ha coinvolto finora quasi 50 studenti da tutta Europa e che, come sottolineano i promotori, è solo all’inizio

Nei giorni scorsi, presso il Museo Preistorico “Pietro Fedele” di Pofi, si è svolta l’inaugurazione di due nuove vetrine espositive che ospitano una selezione di materiali provenienti dalla necropoli in località Fortore Derupata, oggetto di scavi archeologici effettuati nel 2015.

La necropoli è riferibile a una comunità vissuta nel territorio di Pofi tra il V e il IV secolo a.C., la cui identità rimane ancora poco definita, ma che presenta notevoli analogie culturali con i contesti archeologici di Frosinone e Satricum, in genere attribuiti ai Volsci.

Questo ampliamento dell’esposizione museale rappresenta un traguardo importante per due ragioni principali. In primo luogo, consente al Museo di documentare con maggiore completezza la storia del territorio, integrando la fase preromana a quella preistorica: un’opportunità in più per i visitatori, le scuole e i turisti, che potranno avere un quadro più ampio della ricchezza storica locale.

In secondo luogo, si tratta del risultato concreto di un triennio di studi, scavi e attività scientifiche che hanno dato vita a un esempio virtuoso di collaborazione internazionale tra istituzioni. Un vero e proprio “modello Pofi”, che ha coinvolto numerosi soggetti:

● la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, con il funzionario responsabile Daniela Quadrino;

● l’Istituto Centrale per l’Archeologia, ente di riferimento nazionale per il coordinamento delle attività archeologiche;

● l’Università di Pavia, con il professor Massimiliano Di Fazio, docente di Civiltà dell’Italia preromana, e i suoi studenti;

● l’Università di Leiden (Olanda), con la professoressa Martina Revello Lami, docente di Material Studiespresso il Dipartimento di Archaeological Sciences, e i suoi studenti;

●  l’Università di Mérida (Spagna), con Jesús Garcia Sánchez, che ha curato le prospezioni nell’area della necropoli;

●  il Museo Preistorico “P. Fedele” e la Biblioteca Comunale di Pofi;

●  l’Associazione Territorio Ambiente Uomo;

●  la comunità locale, che ha contribuito con la sua accoglienza e disponibilità;

● e naturalmente l’Amministrazione Comunale di Pofi, che ha sostenuto con convinzione il progetto, offrendo supporto logistico e un continuo dialogo con il territorio.

Il lavoro di ricerca e valorizzazione si è articolato in numerose attività: campagne di studio sul campo e nei depositi, tre tesi di laurea, pubblicazioni scientifiche, partecipazioni a convegni nazionali e internazionali. Tra questi, si segnala l’intervento del prof. Di Fazio al congresso internazionale di Louvain (Belgio) del 2023, di prossima pubblicazione sulla rivista Les Études Classiques, in cui il caso di Pofi ha un ruolo centrale, e la partecipazione al prossimo convegno Lazio & Sabina.

Sono in corso inoltre studi specifici sulla cultura materiale della necropoli, nonché analisi sulle argille locali – effettuate proprio in questi giorni – che permetteranno confronti pionieristici con i materiali di Satricum, grazie alle tecnologie avanzate del laboratorio della prof.ssa Revello Lami a Leiden.

Un percorso che ha coinvolto finora quasi 50 studenti da tutta Europa e che, come sottolineano i promotori, è solo all’inizio.

Il Sindaco di Pofi, Angelo Mattoccia, ha dichiarato: «Pofi si è affermata come un vero laboratorio di studio, ricerca e integrazione. Da tre anni ospitiamo con orgoglio studenti e ricercatori delle Università di Pavia e di Leiden, che hanno lavorato sul campo insieme alla nostra comunità, con competenza e passione. Le nuove esposizioni al Museo “P. Fedele” sono il risultato concreto di questo percorso condiviso: oggi conosciamo molto di più della nostra storia grazie al loro impegno. È bello poter guardare alla nostra comunità  come un punto di riferimento per la cultura, la collaborazione internazionale e la valorizzazione del territorio.»

Il Vicesindaco Marco Savarese ha aggiunto: «L’inaugurazione delle nuove teche non è solo un evento culturale, ma la testimonianza concreta di un impegno condiviso per far emergere e tutelare le nostre radici. Ringraziamo tutti gli enti coinvolti per aver scelto Pofi come punto di riferimento di questo importante lavoro.»

L’Amministrazione Comunale ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato e rinnova l’impegno per la tutela e la valorizzazione della storia e dell’identità di Pofi.

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