Cassino, il Consiglio saltato per volontà della maggioranza? Colpo alla democrazia secondo Bòrrea e De Sanctis

Il coordinatore dei meloniani annuncia un'azione di contrasto unitaria alla coalizione di centrosinistra. Ma Lega e Fi non lo seguono

La decisione della maggioranza consiliare di abbandonare l’aula dell’ultimo Consiglio comunale e di impedire di fatto la discussione su una serie di argomenti di rilievo contenuti nelle interrogazioni dell’opposizione (dalla sicurezza pubblica alla gestione dei minori immigrati non accompagnati) continua a tenere banco. C’è chi sostiene che sia stato un atto contro il democratico funzionamento del Consiglio comunale – è la tesi del coordinatore di Fratelli d’Italia Alberto Bòrrea, e dell’ex consigliere comunale e attivista Renato De Sanctis, la maggioranza non ritiene di dover spiegare nulla anche se c’è il professor Mario Costa – dell’ufficio di comunicazione dell’amministrazione in carica – che minimizza e sostiene che sarebbe stata interrotta una semplice assise e non la democrazia della città. Ma intanto sulla questione – tutta evidentemente politica – alla fine Fratelli d’Italia pare lasciata sola anche dalle altre forze di minoranza: Forza Italia e Lega tacciono. Del resto la strategia del silenzio è quella dominante sui banchi della minoranza (meloniani inclusi) sin dall’insediamento dell’attuale consiliatura. Se non fosse che una simile tattica può facilmente venir scambiata per implicito avallo delle scelte della coalizione di governo.

Ma i meloniani restano isolati, Lega e Forza Italia preferiscono non commentare

“Come Presidente del Coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia di Cassino e a nome dello stesso, intendo esprimere il mio più convinto apprezzamento per l’azione dei consiglieri di opposizione della coalizione di centrodestra, Silvestro Petrarcone, Nora Noury, Arturo Buongiovanni, Carmine Di Mambro, Alessio Ranaldi e Riccardo Chiusaroli, che hanno sottoscritto un documento congiunto di denuncia dei gravissimi fatti accaduti nel corso del Consiglio Comunale del 24 luglio 2025 – scrive in una nota Bòrrea -. Si tratta di un atto che testimonia unità di intenti, coesione progettuale e senso di responsabilità politica, qualità che l’intera città oggi può riconoscere ai nostri rappresentanti. In una fase così delicata per Cassino, l’opposizione ha dimostrato di saper agire coralmente e con determinazione, non per mero spirito di contrapposizione ma per dare voce a un’ampia e significativa parte della cittadinanza che chiede ascolto, trasparenza e rispetto istituzionale”.

“Non si chiudono le porte al confronto, è un modo inaccettabile di fare politica”

“Il documento dei consiglieri – aggiunge – racconta con chiarezza l’ennesima brutta pagina di questa amministrazione: la seduta è stata interrotta per mancanza del numero legale a seguito dell’uscita volontaria dei consiglieri di maggioranza dall’aula, subito dopo la discussione sull’assestamento di bilancio, nonostante la richiesta di rinvio motivata dal parere del Collegio dei Revisori dei Conti”. “Con tale comportamento, sono stati impediti la discussione e il voto su sei punti all’ordine del giorno – puntualizza il coordinatore cittadino di FdI -, tutti relativi a proposte avanzate dalle opposizioni su temi di rilevanza primaria per la città (sicurezza e ordine pubblico, lavori pubblici e manutenzione, sostegno al commercio e al turismo). Ancora una volta, la maggioranza si è rivelata forte solo nei numeri, scegliendo di amministrare Cassino chiudendo le porte al confronto e restando sorda alle proposte e alle richieste delle forze politiche che rappresentano comunque una consistente fetta dei cittadini. Questo modo di intendere la politica è inaccettabile e mina i principi stessi della democrazia locale”.

“Generazioni di uomini e donne hanno lavorato per dare dignità all’istituzione”

Renato De Sanctis, da parte sua, ha ricordato come il primo cittadino ogni tanto parli “di rispetto dell’ aula, di quell’aula che ricorda a cantilena è stata frequentata, giustamente da personalità esimie. Ebbene quell’aula non viene oltraggiata dai consiglieri che esprimono ardore, impegno e foga, andando anche in qualche occasione a confrontarsi con un lessico sopra le righe, ma viene invece oltraggiata, svilita, umiliata e svuotata di quei principi sacri dove generazioni di uomini e donne hanno duramente lavorato per darle una giusta dignità, con quell’insulso e vile comportamento. Oggi proprio con atti studiati, preparati a tavolino (come questo perpetrato), che sviliscono il ruolo stesso della istituzione, troncando di fatto un confronto su temi diversi, hanno mancato di rispetto a tutta una cittadinanza. Una lesione della democrazia messa in campo con atto da vili”.

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