“Hoje o chef sou eu”: la ciociara Luisiana Zappa tra gli autori del libro che porta i bambini in cucina

Luisiana Zappa, la cuoca di Frosinone che ha conquistato il Portogallo: «Cucinare con i bambini è un atto d’amore»

Dalla Ciociaria al podio della gastronomia portoghese. Luisiana Zappa, originaria di Frosinone, dopo aver partecipato a MasterChef Portogallo e vinto il prestigioso concorso culinario “A Mesa dos Portugueses – Sapori del Mondo”, promosso da Auchan, ha deciso di portare la sua cucina anche in…libreria! Luisiana è nota per la sua creatività, in grado di unire tradizioni, culture e palati diversi. Un trionfo che conferma il valore di una gastronomia capace di raccontare storie, emozioni e legami familiari.

Ma, come abbiamo anticipato, Luisiana non si ferma qui. Il suo impegno principale, oggi, è un altro: far avvicinare i bambini alla cucina in modo sano, ludico e consapevole. Con il libro “Hoje o chef sou eu” (“Oggi lo chef sono io), alla seconda edizione e pubblicato dalla casa editrice Caminho das Palavras – presentato lo scorso 17 Luglio presso la Biblioteca municipale di Marvilla -, l’autrice trasforma la cucina in un laboratorio educativo e affettivo, dove i più piccoli imparano non solo a preparare piatti, ma anche a conoscere se stessi. Il tomo contiene cinque ricette: sopa de tomate com massa e queijo (zuppa di pomodoro con risoni e crema di formaggio), escondidinhos de peixe e batatas (polpettine di pesce e patate), enroladinhos de peru (involtini di tacchino con prosciutto cotto, spinaci e scamorza), tiramissinhu de iogurte, pizza express (pizzette fatte partendo dal pane). Un libro che ha fortemente voluto realizzare assieme ad altri 16 professionisti, tra chef e nutrizionisti. Ed è lei stessa a raccontare la genesi del volume, la sua esperienza da madre e cuoca, e il desiderio profondo di trasmettere ai più giovani l’amore per la cucina e per la vita.

L’intervista a Luisiana Zappa

Come è nata l’idea di scrivere un libro di ricette pensate appositamente per i bambini? Qual è l’obiettivo principale di “Hoje o chef sou eu”? Far cucinare i bambini, avvicinarli a una sana alimentazione, o altro?

“Il progetto nasce dall’idea di rendere la cucina un’attività divertente ed educativa, capace di coinvolgere genitori e figli nella preparazione quotidiana di piatti sani e creativi. Quando ho ricevuto la proposta di collaborazione, ne sono rimasta entusiasta. È un tema che, come mamma, affronto ogni giorno, per questo non potevo che accettare”.

Hai coinvolto dei bambini nel processo di creazione o test delle ricette? Se sì, come hanno reagito?

“Sì, ho coinvolto una bambina di 10 anni nella fase di test. Il mio obiettivo era capire quanto fossero replicabili in autonomia da un bambino. I più piccoli sono curiosi per natura e, quando vengono inclusi in un’attività condivisa con un adulto, si sentono responsabilizzati e partecipi. La reazione è stata entusiasta, con tanta voglia di mettersi in gioco”.

Cosa rende queste ricette adatte ai bambini? Sono pensate per cucinare con i genitori o anche da soli?

“Le ricette sono semplici, colorate, con pochi ingredienti e pensate proprio per essere accessibili. Come mamma di tre, ho imparato che più un piatto è essenziale, più è facile che venga apprezzato e mangiato. Se poi è saporito, visivamente invitante e magari si può mangiare con le mani – nei giorni di pigrizia – è davvero perfetto. Le mie ricette possono essere realizzate in autonomia, a patto che si utilizzino strumenti adatti all’età. Spesso siamo noi genitori ad avere più timori del necessario: già dai due anni, con le giuste attenzioni, un bambino può iniziare a usare un coltello montessoriano, e intorno ai 5-6 anni può già cimentarsi ai fornelli, con supervisione. È un percorso fatto di piccoli step”.

Qual è la tua ricetta preferita tra le cinque e perché?

“Non ho una ricetta preferita, credo che ognuna abbia il suo momento perfetto nella giornata o nella settimana. Tutte sono divertenti da preparare insieme ai bambini e si adattano a situazioni diverse. Il sabato sera, ad esempio, guardiamo un film sul divano: in quelle occasioni le polpette di pesce o le pizzette con pane in cassetta sono ideali. Quando fa freddo, una bella minestra al pomodoro con crema di formaggio è perfetta. Gli involtini di pollo sono ricchi e gustosi, mentre il dessert – più sano rispetto a quelli classici – dimostra che si può essere golosi anche con equilibrio”.

C’è una ricetta che ha sorpreso i bambini più delle altre?

“Sì, le polpette di pesce sono state la sorpresa più grande. Quando mi vedono sfilettare il pesce, i miei figli si avvicinano curiosi ma dicono: “Mamma che odore è questo? Non mi piace!”. Così ho cambiato approccio: ho unito il pesce alle patate, alle erbe aromatiche e a un po’ di formaggio. Le ho servite durante una delle nostre serate film-cena e il risultato è stato sorprendente: le hanno mangiate con gusto”.

Hai un consiglio per far piacere verdure difficili ai bambini, come spinaci o pesce?

“Le verdure sono una sfida continua. Uno dei miei gemelli mangiava tutto, ora inizia a storcere il naso. I trucchi che uso sono vari: li coinvolgo nella spesa e nella preparazione, propongo verdure “camuffate” nei sughi o nelle vellutate, ma anche in purezza – bastoncini di carota, pomodorini, piselli croccanti. L’aspetto visivo aiuta molto: giocare con i colori aumenta la probabilità che almeno assaggino. Lo stesso vale per il pesce, da qui l’idea delle polpette”.

Nel “Tiramissinhu de iogurte” trasformi un dolce classico in versione più leggera. Quanto è importante per te offrire alternative sane senza rinunciare al gusto?

“È molto importante, anche per motivi personali. Da bambina ero in sovrappeso, golosa di dolci. Ho subito body shaming fino ai 17 anni. Un giorno, piangevo sul divano con un pacchetto di patatine in mano, e mio fratello mi ha spinta a uscire a correre. Da allora non ho più smesso. Non si tratta di demonizzare lo zucchero, ma di trovare un equilibrio. Con i miei figli cerco di trasmettere lo stesso: ci sono alternative sane e gustose, ma ogni tanto anche un dolce classico va bene”.

Cosa imparano i bambini cucinando? Quali competenze si sviluppano oltre a quelle culinarie?

“Cucinare è un’attività formativa a 360 gradi. I bambini sviluppano autonomia, responsabilità, autostima e problem solving. Ogni imprevisto può diventare un’occasione per imparare. Cucinare insieme rafforza il legame con l’adulto e tra fratelli. È faticoso, ma le emozioni ripagano ogni sforzo. Ricordo ancora quando mio figlio mi ha chiesto di aiutarlo a fare la marmellata d’uva. Ha staccato ogni chicco uno per uno: un gesto semplice, ma carico di significato”.

Che consiglio daresti a un genitore che ha paura di far cucinare il proprio figlio per via del disordine o della sicurezza?

“Il primo passo è conoscere le tappe evolutive del bambino, per proporre attività adatte. Serve pazienza e consapevolezza che i tempi si allungano. Il concetto di fretta è troppo astratto per loro. È importante usare un linguaggio semplice, spiegare con calma e accettare che ci sarà disordine. Anche questo è educativo: “Ora puliamo la tavola per apparecchiare” è già un gesto di crescita. Ai genitori dico: contate fino a dieci, mantenete la calma, spiegate con dolcezza. Anche i bambini provano emozioni forti, come noi”.

Qual è l’età giusta per cucinare? E con quali tipi di preparazioni?

“Non esiste un’età precisa. Appena un bambino sta in piedi stabilmente e mostra interesse, può iniziare. A casa usiamo una torre montessoriana. Si parte con travasi di pasta o legumi secchi. Dai due anni si possono lavare frutta e verdura, preparare la colazione o condire la pizza. Dai tre anni si passa agli impasti e a compiti più complessi. Ogni bambino ha il proprio ritmo, e va benissimo così. Il punto è proporre esperienze adeguate e rispettare i loro tempi”.

C’è qualcosa che vuoi aggiungere?

“Sì. Nel libro ho scelto consapevolmente di non inserire immagini dei miei figli. Viviamo in un’epoca in cui si parla tanto di tutela dell’infanzia, ma poi la visibilità social spesso vince. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma io credo sia fondamentale proteggere i bambini anche da ciò che non possono ancora comprendere. Non normalizziamo la condivisione di foto e video solo perché “è mio figlio”. Può sembrare innocuo, ma potrebbe non esserlo”.

Luisiana Zappa è una donna che ha fatto della cucina un ponte tra culture, generazioni e valori. Con il suo impegno porta avanti un’idea di educazione alimentare profonda e concreta, dove ogni piatto è anche un’occasione per crescere insieme.

Il volume è acquistabile QUI ed è possibile comprarlo con il codice sconto del 5% della chef: ZAPPA5

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day, e presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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