FOCUS – Minori e disforia di genere, dal governo stretta sulla prescrizione di farmaci

L'Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: "Norme necessarie", cosa prevede la bozza del disegno di legge

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della salute Orazio Schillaci e del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Maria Eugenia Roccella, ha approvato un disegno di legge che introduce “disposizioni per la appropriatezza prescrittiva e il corretto utilizzo dei farmaci per la disforia di genere” nei minori. Come spiega una nota di Palazzo Chigi al termine del Cdm di ieri, “alla luce delle attuali direttive dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e del parere del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), in considerazione del dibattito sviluppatosi in materia a livello internazionale e della incompletezza dei dati disponibili in relazione ai trattamenti per disforia di genere nei minori in Italia, il disegno di legge introduce disposizioni per un efficace monitoraggio dei dati e a tutela della salute dei minori”.

Cosa prevede il disegno di legge

In particolare le nuove norme “prevedono che la somministrazione dei farmaci bloccanti della pubertà e degli ormoni mascolinizzanti e femminilizzanti sia subordinata a una specifica diagnosi da parte di una équipe multidisciplinare e agli esiti documentati dei percorsi psicologici, psicoterapeutici ed eventualmente psichiatrici precedentemente svolti, e soggetta a protocolli clinici che saranno adottati dal Ministero della salute, nonché all’acquisizione del consenso informato espresso nelle modalità previste per i trattamenti sanitari sui minori”. Il provvedimento prevede inoltre l’attivazione, a cura dell’Aifa, di un registro per la prescrizione e la dispensazione dei farmaci, che “avverrà esclusivamente mediante farmacia ospedaliera”. Infine il disegno di legge prevede infine l’istituzione di un tavolo tecnico per la valutazione del rapporto semestrale dell’Aifa e la trasmissione al Parlamento di una relazione con cadenza triennale.

Il Garante: “Approccio che salvaguarda la salute”

“Il Disegno di legge sul trattamento della disforia di genere nei minori la cui bozza, a firma dei ministri Eugenia Roccella Orazio Schillaci, è stata approvata dal Consiglio dei ministri, costituisce un importante e necessario passo avanti nella tutela della salute fisica e psicologica di bambini e adolescenti”. Così Marina Terragni, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza “I principi affermati dal Ddl, che regola l’utilizzo dei bloccanti della pubertà e degli ormoni cross-sex nelle persone di minore età – obbligo di una diagnosi multidisciplinare, documentazione di eventuali percorsi psicoterapeutici, accesso ai farmaci solo previa autorizzazione del Comitato etico pediatrico nazionale, registro aggiornato dei dati a cura dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa – sono gli stessi che nella stragrande maggioranza delle nazioni, dal Brasile ai Paesi Bassi, dal Regno Unito a molti stati americani, stanno orientando il passaggio dalla cosiddetta ‘terapia affermativa’ farmacologica e chirurgica a un approccio olistico e ispirato alla cautela e alla salvaguardia della salute”, aggiunge Terragni.

Il rapporto Onu: “Transizione sociale e medica dei bambini è violenza di genere”

Recentemente perfino le Nazioni Unite, in un rapporto curato da Reem Alsalem, Special Rapporteur contro la violenza su donne e ragazze, hanno classificato tra le violenze di genere “la transizione sociale e medica dei bambini” con le sue “conseguenze a lungo termine e dannose”, rilevando che “le probabilità di essere diagnosticati con disforia di genere sono tre volte maggiori per bambini e adolescenti con una diagnosi di disturbo nello spettro autistico, con le ragazze particolarmente colpite”. In forza di ciò Alsalem chiede “il divieto di transizione legale e sociale dei bambini”.

“Per 8 casi su 10 disforia in bambini e bambine è oggetto di contagio sociale”

“Oggi in 8 casi su 10- continua la Garante- la disforia insorge in bambine prepuberi ha un esordio rapido (si parla infatti di Rogd, Rapid Onset Gender Dysphoria), è oggetto di un vero e proprio contagio sociale riconosciuto anche da Wpath, la più grande associazione per la salute transgender e si accompagna molto spesso a omofobia interiorizzata. Infatti, almeno il 70 per cento delle bambine e ragazze trattate per disforia alla Tavistock clinic di Londra – successivamente chiusa – erano attratte da persone del proprio sesso: in questo senso la terapia affermativa sui minori può essere definita una pratica omofobica. D’altro canto, la quasi totalità di questi casi di disforia si risolve spontaneamente al termine della pubertà: qualcuno infatti propone di cambiarne la definizione in Angoscia da sessuazione pubertaria”.

Terragni: “Ora sotto la lente transizione sociale nelle scuole”

Esprimendo l’auspicio che il disegno di legge compia rapidamente e positivamente il suo iter, Terragni osserva in conclusione che anche la cosiddetta “transizione sociale” è meritevole di attenzione: “Capita con notevole frequenza che all’insaputa delle famiglie nelle scuole si adottino nome e pronomi riferiti al ‘genere di elezione’ indicato dalla ragazza o dal ragazzo. In questi casi i genitori vanno invece immediatamente e obbligatoriamente informati”. – Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

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