La Ciociaria è in ginocchio. L’ondata di maltempo annunciata dagli esperti è arrivata puntuale e con tutta la sua forza, trasformando la provincia di Frosinone in un enorme bacino d’acqua. Già nella giornata di ieri era stata diramata un’allerta arancione per rischio idraulico e idrogeologico, ma a fronte della previsione, chi avrebbe dovuto organizzarsi per tempo per limitare i danni non lo ha fatto.
Il disastro peggiore, la vergogna più grande, si registra ancora una volta sulla SR214, la superstrada Sora–Ferentino. Come accade puntualmente ad ogni pioggia intensa, la carreggiata si è trasformata in una piscina impraticabile e pericolosissima per gli automobilisti. Centinaia di persone, sin dalle prime ore del mattino, sono rimaste in panne: alcune hanno persino chiesto aiuto al 112 per segnalare la situazione di emergenza.
Il tratto più critico resta quello tra Frosinone e Ferentino, dove l’acqua ha reso la strada impraticabile, tra buche invisibili, corsie allagate e il rischio costante di aquaplaning. Diverse auto hanno rischiato di uscire di strada e di restare coinvolte in incidenti. Una situazione non più tollerabile, soprattutto perché prevedibile. Non basta diramare l’allerta: occorre intervenire prima, attrezzarsi in tempo, programmare lavori strutturali e manutenzione ordinaria.
Oltre alla superstrada, i disagi sono diffusi in tutto il territorio provinciale. In diversi comuni le scuole sono rimaste chiuse, i COC (Centri Operativi Comunali) sono stati attivati già dalla serata di ieri, mentre Protezione Civile e Vigili del Fuoco sono impegnati senza sosta tra strade allagate, alberi caduti e altre emergenze.


Il maltempo, soprattutto con fenomeni di questa intensità, è ormai una realtà a cui dobbiamo abituarci. Ma è inaccettabile che, puntualmente, la provincia si trovi in ginocchio e i cittadini in balìa degli eventi. Sulla Sora–Ferentino, così come in tutto il territorio, chi ha la responsabilità deve agire e fare il proprio dovere: non si può continuare a rincorrere l’emergenza senza mai prevenirla.