Non è bastata la cerimonia di inaugurazione alla presenza del sindaco Enzo Salera e delle massime autorità cittadine per restituire serenità alla città. A poche ore dall’apertura ufficiale della rinnovata Villa Comunale, ignoti hanno compiuto un grave atto vandalico, vergando con vernice nera una scritta offensiva nei confronti del primo cittadino e disseminando all’interno del parco numerosi volantini denigratori. La scritta è stata cancellata immediatamente per consentire la cerimonia di apertura.
L’episodio ha destato sconcerto e rabbia tra i cittadini e nel mondo politico. La Villa Comunale, simbolo del “cuore verde” di Cassino, è stata oggetto di un intervento di riqualificazione finanziato con oltre 2,4 milioni di euro. Ma l’atto vandalico ha subito messo in ombra i festeggiamenti, portando alla luce non solo la gravità del gesto, ma anche le tensioni politiche e civiche che circondano l’intera operazione.
I consiglieri comunali di opposizione – Giuseppe Sebastianelli, Franco Evangelista e Arduino Incagnoli – hanno espresso una ferma condanna dell’accaduto, definendolo “un gesto vile e codardo che nulla ha a che vedere con il confronto democratico”. Ma, allo stesso tempo, hanno colto l’occasione per sollevare pesanti interrogativi sulla gestione dei fondi, sulla sicurezza della struttura e sulla scelta discutibile di separare fisicamente l’area giochi per bambini con disabilità.
Nel comunicato stampa diffuso nelle ultime ore, l’opposizione parla apertamente di “occasione mancata”, denunciando la mancanza di inclusività, l’assenza di protezioni lungo l’argine del fiume Gari e l’utilizzo di arredi urbani donati da soggetti privati – tra cui la Banca Popolare del Cassinate e il Rotary Club – nonostante l’ingente spesa pubblica sostenuta.
Un episodio che accende i riflettori non solo sulla sicurezza e il decoro urbano, ma anche sulla trasparenza amministrativa e sulla necessità di un confronto politico che resti fermamente ancorato al rispetto delle regole democratiche.