Stellantis ha comunicato una fermata per oggi, venerdì 19, per il montaggio; mentre lastratura e verniciatura dovrebbero lavorare regolarmente. Poi lunedì 22 settembre montaggio, lastratura e verniciatura saranno in fermo produttivo. Martedì 23 settembre dovrebbero riprendere le “normali” attività produttive che, a questo punto, sono diventate “straordinarie”. Visto che sono divenuti ordinari i fermi produttivi. Così è sempre ed ancora il ritmo a cui sono sottoposti i lavoratori rimasti alle dipendenze del sito auto di Piedimonte San Germano. Insomma la crisi è grave per i siti italiani della multinazionale a guida francese ma ancora peggiore per l’indotto. E il cassinate col Basso Lazio restano l’epicentro del crollo del comparto. Intanto in Regione è tornato a riunirsi il Tavolo Tecnico sulla crisi Stellantis.
Tra rifinanziamento della legge Fiat, agevolazioni e riconversioni
Va ricordato che la Regione Lazio ha proceduto al rifinanziamento della legge 42/2002, norma che prevede agevolazioni in termini di prestiti a basso interesse per investimenti inediti e attività di riconversione delle imprese. Il Consorzio Industriale del Lazio ha dichiarato il suo impegno ad attivare gli investimenti che potranno, anche per effetti di altre procedure, essere finalizzati a diverse attività in settori disparati. In particolare il commissario Raffaele Trequattrini ha ribadito l’impegno per rafforzare le infrastrutture, attrarre investimenti attraverso il progetto Invest in Lazio e prepararsi alla nuova legge regionale che ridefinirà governance e funzioni consortili.
Di Traglia (Fiom): subito l’integrazione al reddito dei lavoratori
Secondo Andrea Di Traglia, segretario generale Fiom Frosinone Latina, “è necessario l’intervento delle istituzioni tutte. Dal basso verso l’alto. Sia come spinta propulsiva da parte della Regione nei confronti del ministro Urso affinché si convochi urgentemente il tavolo nazionale al Mimit e si chiarisca la posizione sul futuro produttivo del Plant di Cassino una volta per tutte. Ma fondi alle imprese a parte è necessario che si intervenga subito anche sui lavoratori perché la crisi vera la stanno pagando loro da troppo tempo. Per queste motivazioni chiediamo che sia prevista integrazione al reddito in favore di tutte le famiglie di Stellantis e indotto affinché possano avere sostegno in una crisi ormai diventata sistemica”.

Massafra (Cgil): “Bisogna individuare le responsabilità in capo alla multinazionale”
Giuseppe Massafra, segretario generale Cgil Frosinone Latina avverte: “Non dobbiamo ragionare in termini consequenziali rispetto alla necessità di avere dei soldi ancor prima di aver individuato i progetti. Il nostro compito dovrebbe essere preoccuparci di cercare progetti da finanziare, poi i soldi da investire. Il rischio è di avere una valanga di risorse utilizzabili senza una reale strategia. Dinanzi a questa crisi strutturale bisogna individuare la responsabilità in capo a Stellantis che non investì, a tempo debito, e che continua ad evitare un confronto sia con noi che con il territorio”.

“Ora programmazione che includa Zls, Zes e area di crisi complessa”
Cgil e Fiom Frosinone Latina ribadiscono insomma la necessità di “adottare un approccio in cui si tenga conto che gli strumenti di finanziamento non devono essere gli unici attori protagonisti, piuttosto è essenziale che questa opportunità si leghi ad altri strumenti di programmazione politica e di risorse che ad oggi faticano a trovare una stabilità (si pensi a ZES, ZLS, Area di crisi complessa). È importante operare attraverso investimenti nella misura in cui i finanziamenti non siano propagati a pioggia calante ma abbiano lo scopo bifronte di essere irrigatori sociali influendo positivamente su assunzioni e mantenimento dell’occupazione. Tale lavoro di programmazione seria, strutturale, profonda, orientata è la sola chiave con cui possiamo sperare di aprire le porte ad una rinnovata fase in tema automotive e di sviluppo del nostro territorio”.
Beccidelli (Federlazio): “Nell’indotto cig non più sostenibile”
Il presidente di Federlazio Frosinone, Domenico Beccidelli da parte sua sottolinea: “Nel Lazio l’indotto vive una crisi profonda, in particolare in provincia di Frosinone, dove la cassa integrazione non è più sostenibile. Federlazio propone l’estensione dello status di Area di Crisi Complessa Industriale ai comuni esclusi, l’attivazione della Zona Logistica Semplificata assieme ai benefici delle zone C non predefinite, attraverso i decreti attuativi attesi da tempo. L’avvio di un confronto con Bruxelles per una Zona Economica Speciale con perimetrazione ai territori più colpiti. Centrale anche il confronto sulla Legge 46/2002, che deve diventare lo strumento per sostenere ricerca e innovazione, stimolare investimenti produttivi, riqualificare le aree industriali con focus sull’efficienza energetica e rafforzare le infrastrutture, dalle reti di ricarica, all’idrogeno, fino alla banda larga”.
