Una delegazione dell’organizzazione sindacale Flmu-Cub di Frosinone, guidata dal segretario provinciale Delio Fantasia, ha incontrato il sindaco di Cassino per sottoporgli la proposta di istituire un organismo deputato allo studio della riconversione industriale che la stessa organizzazione sindacale di base ha formalizzato nei giorni scorsi. Proposta che adesso potrebbe essere trasmessa e valutata da altri sindaci della provincia. Sulla sfondo dell’incontro i sindacalisti hanno profilato “la volontà di Stellantis di fare a meno anche della residuale produzione e abbandonare Cassino e l’Italia”. In particolare – ha spiegato Fantasia – “abbiamo evidenziato che a fronte del continuo stillicidio della chiusura delle fabbriche in tutta Italia e della perdita di importanti commesse del settore della manifattura e dei posti di lavoro, non è più sufficiente l’azione politico-sindacale tesa a ‘convincere’ gli industriali a non delocalizzare gli impianti. Continuare a ‘pregare’ gli industriali per farci continuare a lavorare è particolarmente frustrante, oltre che decisamente poco dignitoso”.

Flmu-Cub in delegazione dal sindaco per il suo piano di riconversione
La riconversione degli stabilimenti industriali – secondo Flmu-Cub -, “in luogo delle mere speculazioni immobiliari delle fabbriche chiuse, è un qualcosa che riguarda gli operai e le piccolissime società dell’indotto, e non può essere lasciata in mano agli speculatori e agli approfittatori. Per intendersi, riconvertire una fabbrica non vuol dire chiedere a un altro industriale di continuare a sfruttarci, ma di ripensare alla manifattura come occasione per una nuova economia popolare del nostro Paese”. Secondo Fantasia e la sua delegazione “resta in piedi la proposta dei lavoratori dell’ex GKN sui distretti industriali pubblici, ovvero situazioni che partono dal basso, e che potrebbero contare sull’apporto degli enti pubblici locali, delle università, delle banche etiche e delle comunità locali. Il carattere pubblico dell’impresa e il controllo diretto degli operai devono essere alla base della riconversione degli stabilimenti Stellantis in Italia”.
Palombella: subito incontro con Filosa, non c’è tempo da perdere
Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, parlando ad Atessa ha lanciato un messaggio al vertice della multinazionale: “Diciamo in maniera chiara all’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, che non c’è più tempo da perdere. Anziché incontrare il Governo e parlare di Europa, non è più rinviabile un incontro per parlare degli stabilimenti italiani, dei modelli nel nostro Paese e degli investimenti che vogliono fare. Oggi nei concessionari di Stellantis in Italia non si vendono auto prodotte nel nostro Paese ma in Europa, in Marocco e in Cina. Tutto questo è inaccettabile”.

La Fim-Cisl, da parte sua, col segretario Basilicata Gerardo Evangelista, ha ribadito che “è fondamentale che l’Europa sviluppi una propria produzione di auto elettriche e non lasci questo primato esclusivamente alla Cina. Alla luce di dati poco incoraggianti, di scenari incerti e delle nuove possibili decisioni, diventa sempre più urgente chiarire gli impegni del Piano Italia e le eventuali revisioni”.

Nuovo incontro al Mimit, dal 23 settembre incentivi per rottamare veicoli termici
Il prossimo incontro del tavolo automotive è stato fissato per l’8 ottobre e John Elkann, Ceo di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che detiene le quote in Stellantis ha ricordato proprio nelle ultime ore: “A maggio, Stellantis ha annunciato la nomina di Antonio Filosa a nuovo Ceo dell’azienda. Antonio ha il polso della situazione dell’azienda e del mercato, con una comprovata esperienza nel conseguimento di risultati in contesti complessi. Sono fiducioso che guidera’ Stellantis verso una trasformazione di successo”. Intanto scatterà la prossima settimana – alle 12 di martedì 23 settembre – la possibilità per i venditori di accedere alla piattaforma informatica per avere a disposizione gli incentivi del Pnrr (quasi 600 milioni) all’acquisto di veicoli elettrici: sarà necessario rottamare un veicolo termico fino a Euro 5.