Serie B – Il Frosinone esce dallo Stirpe con un pareggio (2-2) che lascia più rimpianti che soddisfazioni. Per oltre settanta minuti i giallazzurri hanno dato l’impressione di controllare la sfida, andando sul doppio vantaggio grazie alla freddezza dal dischetto di Calò e alla magia di Ghedjemis. Tuttavia, l’incapacità di trasformare altre chiare occasioni in gol ha tenuto in vita il Südtirol, che nel finale ha trovato due reti in rapida successione ribaltando l’inerzia del match. Un blackout di pochi minuti che è costato carissimo a una squadra che sembrava avere la partita in pugno.
Le statistiche
Le statistiche confermano la superiorità territoriale dei ciociari: possesso palla ampiamente favorevole, più tiri verso la porta e una costante presenza nella metà campo avversaria. Eppure, la differenza di atteggiamento tra primo e secondo tempo è stata evidente: nella prima parte la squadra di Alvini ha costruito tanto e con continuità, mentre nella ripresa la spinta offensiva si è gradualmente spenta, permettendo agli altoatesini di rientrare.
Note positive e errori pesanti
Tra le note positive spicca ancora una volta Palmisani, che prima di incassare le due reti consecutive aveva mantenuto inviolata la porta per oltre 340 minuti. Il giovane portiere ha risposto con prontezza in più circostanze, anche se non ha potuto nulla sul rigore di Merkaj e sulla deviazione ravvicinata di Martini. La retroguardia, nel complesso, ha alternato momenti di solidità ad altri di disattenzione, soprattutto sui palloni messi dentro dalle fasce: Monterisi ha offerto interventi provvidenziali ma anche qualche errore in fase di costruzione, Calvani ha pagato caro un paio di letture sbagliate, mentre Oyono – tornato titolare – ha fornito energia e precisione, risultando tra i migliori della linea difensiva.
Il centrocampo è stato il reparto più convincente. Koné ha disputato una gara di enorme intensità, con un lavoro costante sia in copertura che nella gestione del possesso. Calò ha guidato la manovra con lucidità e ha trasformato con personalità il rigore che ha aperto le marcature, mentre Koutsoupias ha messo lo zampino nell’azione del 2-0, confermando di avere gamba e visione.
In avanti, Ghedjemis ha offerto la prestazione più brillante: il suo sinistro a giro ha illuminato la serata e le sue iniziative hanno rappresentato un pericolo costante per la retroguardia biancorossa. Meno incisivo Vergani, che non è riuscito a sfruttare i pochi palloni giocabili e ha faticato a trovare la porta, mentre Kvernadze ha alternato spunti interessanti a scelte discutibili. Pesante, invece, l’ingresso di Masciangelo: prima l’errore sotto porta che avrebbe potuto chiudere la partita, poi il fallo che ha concesso il rigore del pareggio ospite. Non da meno quello di Cittadini: entra per dare fisicità e invece perde i duelli con Mercaj e non riesce a evitare la debacle.
In panchina, Alvini aveva impostato bene la sfida con un primo tempo ordinato e aggressivo, ma la gestione delle sostituzioni non ha impedito il crollo finale. Il punto conquistato serve poco al morale: la sensazione è quella di aver dilapidato un’occasione per restare agganciati alle prime posizioni.
Adesso il calendario non concede respiro: martedì ci sarà la Coppa Italia contro il Cagliari e poi, in campionato, l’incrocio con il Mantova. Per il Frosinone sarà fondamentale trasformare il predominio di gioco in risultati concreti, ritrovando lucidità sotto porta e maggiore solidità nei momenti chiave.