La Procura della Repubblica di Cassino ha concluso le indagini sulla morte di Charles Baffour, il 24enne di origine ghanese deceduto il 5 aprile 2024 presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino. Il sostituto procuratore Andrea Corvino ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti del medico in servizio quella notte.
Il giovane era arrivato in pronto soccorso in ambulanza, intorno alle 2 di notte, in seguito a una caduta dal monopattino. Al momento del triage presentava dolori addominali e toracici, ma – secondo quanto accertato dagli investigatori – non fu sottoposto ad accertamenti diagnostici approfonditi.
Dalle ricostruzioni, Baffour sarebbe stato lasciato su una barella nel corridoio del pronto soccorso, senza un adeguato monitoraggio clinico. Alcune fonti parlano anche di una dimissione formale mai effettivamente eseguita, con il giovane rimasto in reparto. La mattina seguente, intorno alle ore 8, è stato trovato privo di vita, all’arrivo del personale del turno successivo.
L’autopsia, disposta dalla Procura e svolta presso l’obitorio dell’ospedale di Cassino, ha rilevato una rottura della milza e una grave emorragia interna, ritenute compatibili con il decesso. Secondo la Procura, un intervento tempestivo avrebbe potuto evitare l’esito fatale.
In un primo momento erano stati iscritti nel registro degli indagati sette tra medici e infermieri, appartenenti al turno in servizio quella notte. La richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo riguarda attualmente solo il medico responsabile della valutazione clinica.
La vicenda ha suscitato ampio clamore anche a livello istituzionale. Charles Baffour era iscritto al corso magistrale in Economics dell’Università di Cassino e lavorava nel settore della ristorazione a Ceprano. Dopo la sua morte, l’Ateneo gli ha conferito una laurea postuma, mentre il Consiglio comunale di Cassino ha avviato l’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria alla memoria.
L’indagato ha ora venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive dopo di che spetterà al giudice per l’udienza preliminare valutare la richiesta della Procura e decidere sull’eventuale apertura del processo.