Si era presentato alla visita medica con l’intenzione di ottenere la certificazione necessaria al rilascio della patente di guida. Ma qualcosa, in quella documentazione, non ha convinto i sanitari. È bastato un controllo più attento perché la vicenda, iniziata come una semplice pratica burocratica, si trasformasse in un caso di falso.
È accaduto nei giorni scorsi a Frosinone, dove un ventenne di origine straniera, residente nel capoluogo, è stato denunciato dalla Polizia di Stato per uso di atto falso.
Il giovane si era presentato al nosocomio cittadino per la visita medica obbligatoria, esibendo alcuni certificati che, da subito, sono apparsi sospetti al personale sanitario.
Gli operatori, insospettiti, hanno contattato la Sala Operativa della Questura, che ha inviato sul posto un equipaggio della Squadra Volanti guidata dal Dirigente Gianluca Di Trocchio.
Dagli accertamenti è emerso che i documenti mostrati dal ragazzo – presentati come prova del possesso di un precedente titolo di guida – erano in realtà intestati a un’altra persona.
L’obiettivo, secondo quanto ricostruito dagli agenti, era quello di ottenere il rilascio della patente utilizzando certificazioni contraffatte. Una scelta che gli è costata cara: per il giovane è scattata la denuncia per uso di atto falso, e dovrà ora rispondere del reato davanti all’autorità giudiziaria.
Un episodio che conferma quanto la collaborazione tra personale sanitario e forze dell’ordine sia fondamentale per prevenire comportamenti illeciti che, anche se apparentemente “minori”, possono nascondere rischi e irregolarità di ben altra portata.