Comune di Frosinone, il doppio colpo di Ferrara su polivalente e tariffe nuoto. Anselmo Pizzutelli sulla piazza subito sfasciata

Le verifiche sollecitate dal consigliere comunale di Fratelli d'Italia e le contestazioni avanzate dal capogruppo della Lista Mastrangeli

Convenzione della piscina del polivalente in viale Mazzini con il confine da chiarire sulla spettanza tra concedente ed affidatario delle spese straordinarie e mancata individuazione di tariffe di favore per scuole e società dilettantistiche nell’accesso allo stadio del nuoto, sono stati i due argomenti che il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Ferrara, ha utilizzato per tenere sugli spilli la sua stessa maggioranza durante l’ultimo question time. Non è casuale che, esordendo, abbia ricordato come il ruolo del consigliere comunale sia quello di contribuire all’indirizzo ma investa anche il controllo degli atti di gestione. “Mi rivolgo all’assessore Angelo Retrosi ma chiedo attenzione anche al nuovo dirigente Ivano Petrillo, nonché al segretario generale Mauro Andreone in qualità di responsabile prevenzione corruzione e trasparenza”. L’argomento investe la determinazione dirigenziale 19 gennaio 2023 firmata per la concessione della piscina del polivalente.

Lente d’ingrandimento sul rimborso di 152mila euro al concessionario

In gioco ci sono 152mila euro circa di lavori di manutenzione e bollette utenze di cui il gestore chiede la restituzione al Comune. Ferrara chiede una verifica perché ritiene – leggendo la convenzione – che ci siano scritte chiaramente le spese di cui il gestore s’è fatto carico nel sottoscrivere l’accordo. Si parte dall’articolo 2 con cui è fatto divieto di procedere a trasformazioni e migliorie senza autorizzazione del comune (come cambio di destinazione), sotto pena di decadenza dalla concessione e risarcimento danni. Al concessionario spetterebbero anche manutenzione ordinaria e straordinaria se necessaria: Ferrara vuol sapere, quindi, quali lavori sono stati realizzati per chiederne il rimborso e costi reali visto che l’asseverazione agli atti del Comune riguarda il documento di valutazione sottoscritto dal tecnico di parte del gestore. Il segretario generale incassa l’appunto e prende atto, annunciando che eseguirà gli accertamenti. Retrosi mette le mani avanti: “L’assessore ha il compito di impostare l’indirizzo politico ma non di controllare quotidianamente i dirigenti”. Il presidente del Consiglio comunale, Max Tagliaferri, corre alle conclusioni: “Esiste la Procura se ha qualcosa da denunciare”.

Mancata indicazione di tariffe di favore per scuole e società dilettantistiche

Ferrara, da buon “pugile politico”, dopo il jab sferra il cross. E passa alle tariffe dello stadio del nuovo: “Il capitolato del nuovo affidamento in concessione dell’impianto in località Casaleno prevede che vengano definite dal Comune di Frosinone le tariffe riservate a scuole e associazioni dilettantistiche. Non mi risulta che le tariffe siano state mai stabilite e questo ha comportato che in questo momento scuole e associazioni dilettantistiche non stiano usufruendo di nessun vasca. Come mai non ci si è mossi mentre addiruttura il privato ha proposto le sue tariffe ad associazioni sportive e scuole?” Due colpi a segno è pure troppo e il segretario sbotta. “È opportuno che le sue segnalazioni le faccia per iscritto”. Retrosi si schiera: “Stante la complessità voglio chiederle se fa anche agli uffici una domanda precisa, anche per iscritto, in modo che sappiamo interloquire coi numeri”. Per l’amministrazione diretto sinistro e destro da Fdi a segno e struttura burocratica e politica che manifestamente vacillano.

Due esempi contro quanti – in silenzio – inceppano il controllo democratico

Già questa di Ferrara è una lezione per le maggioranze silenti in tutti i Consigli comunali della provincia: gli eletti dimenticano che devono studiare gli atti e controllare la giunta pure se siedono dalla stessa parte del sindaco. Non dovrebbero, per abitudine e semplice complicità politico-amministrativa, presentarsi in assise solo ad alzare le mani. Ma quello di Anselmo Pizzutelli resta l’esempio migliore anche per le opposizioni silenti, stipate sui banchi inoffensivi di minoranze di noiosissimi Consigli comunali, abituati a ratificare quel che il manovratore di turno decide. Perché non si deve aver alcun timore nell’interpretare le esigenze dei cittadini e nel contestare le scelte che si ritiene siano in contrasto. Specialmente se il sindaco sta seduto dalla parte opposta.

Rimettere mano ad opere appena realizzate, la piazza e un marciapiedi

L’esordio del capogruppo della Lista Mastrangeli è sui lavori che stanno sfasciando parte del Piazzale Kambo appena rifatto, per la sistemazione delle pensiline del Brt. “Ho sempre criticato il Bus Rapid Transit, avevo anticipato che la variante avrebbe prodotto danni alla città e al quartiere Scalo, perché pensare di fare una corsia dedicata su don Minzoni, Sacra Famiglia e via Puccini avrebbe bloccato tutto. Ma vedere martelli demolitori e ruspe su una piazza appena terminata e costata tanti denari pubblici ha suscitato in me conferme per quel che pensavo: la certezza che non esiste alcun tipo di programmazione. Nessun buon padre di famiglia farebbe lavori e li sfascerebbe dopo pochi mesi. Lo si fa con questa leggerezza perché non sono soldi personali”. Altro punto della città, stessa “tecnica”: “Come temevo verrà sfasciato anche il marciapiedi all’incrocio tra via Puccini e via Marittima realizzato nell’ambito piste ciclabili: sarà rotto per far immettere il Brt”.

Quelle 400 salme in “sistemazione provvisoria” anche da oltre 10 anni

Capitolo cimitero: “Quanto al bando dei servizi cimiteriali, trovo surreale che si faccia un appalto da 600mila euro stralciando il servizio di gestione del verde e determinando l’esubero di almeno due lavoratori (probabilmente appartenenti alle categorie degli svantaggiati): è la conferma che servono scelte politiche e che non tutto può essere demandato agli uffici. Poi perché quella decisione? Per risparmiare? Vuol dire che non saranno più curati prati ed aiuole? C’è stato detto di no e che si provvederà. Quindi con affidamento diretto? Non dovremo, quindi, pagarli ugualmente questi servizi? Poi c’è la questione delle carenze di loculi. È dal 2023 che si annuncia la realizzazione di 1200 loculi. Intanto viene dato per imminente un primo lotto da 540 loculi e nel frattempo vengono requisiti 400 loculi con salme sistemate in modo provvisorio. Peraltro il sindaco ha messo un’ordinanza per aquisirne altri”.

Il bando per vendere 540 loculi in attesa della nuova ala cimiteriale

I dubbi di Anselmo Pizzutelli: “Quando inizieranno i lavori? Avete fatto un bando per vendere loculi senza tenere conto delle salme provvisorie collocate in attesa alcune da una decina di anni: se avete messo in vendita 540 loculi non sarebbe stato opportuno riservare una quota parte di 100 – 140 a persone sistemate in ruolo provvisorio? Altrimenti questi non troveranno mai una collocazione definitiva e noi abbiamo il prioprietario legittimo che si trova il loculo occupato”.

La recinzione del cantiere dell’ascensore inclinato e le piante condannate

Ambientale e alberi: “L’amministrazione – annota Anselmo Pizzutelli – non dimostra nessuna sensibilità rispetto ad alberi che si seccano e vengono tagliati: è il caso dei 20 lecci espiantati da Corso Lazio. Solo grazie alla mia denuncia gli uffici si stanno attrezzando per rimediare al danno economico e ornamentale. Quando ho denunciato l’apertura inutile del cantiere dell’ascensore inclinato con recinzione dell’area ben prima che si avesse il nulla osta Ansvisa, sapevo a cosa si andava incontro. Le piante messe a dimora durante la festa degli alberi del 2022 sulla base di un accordo tra Legambiente e Comune, dovevano essere curate dall’amministrazione. Bene su 35 alberi 20 si sono seccati perché chiusi nel cantiere e mai curati. Meno male che il grande cedro di Piazza dello Scalo è stato salvato: mi vanto d’essere stato decisivo”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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