Prosegue davanti al collegio penale del Tribunale di Cassino, presieduto dal giudice Massimo Lo Mastro, il processo nato dall’operazione “Maschera”, la maxi-inchiesta condotta dai Carabinieri Forestali di Frosinone su delega della Procura di Cassino e della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. L’indagine, avviata nel 2022, ha messo sotto la lente l’intero sistema di gestione del ciclo dei rifiuti nel Lazio, portando al sequestro e al commissariamento di diversi impianti e al rinvio a giudizio di oltre quaranta imputati, tra persone fisiche e società.
Al centro del procedimento ci sono le presunte irregolarità nella classificazione e nello smaltimento dei rifiuti, con l’accusa di aver trattato come “non pericolosi” materiali che invece avrebbero richiesto procedure e costi di smaltimento più onerosi.
Secondo la tesi della Procura, alcune aziende avrebbero utilizzato analisi chimiche incomplete per abbattere i costi di conferimento, alterando così i codici a specchio e generando un indebito vantaggio economico.
Tra le realtà coinvolte figurano la SAF S.p.A., che gestisce l’impianto di trattamento meccanico-biologico di Colfelice, ad oggi con una gestione completamente diversa e la MAD S.r.l., titolare della discarica di Roccasecca. Le società, sono difese rispettivamente dagli avvocati Sandro Salera, Paolo Marandola e Domenico Marzi per la SAF, e dagli avvocati Luigi Pizzutelli e Antonio Nobile per la MAD. Le difese hanno contestato la fondatezza delle accuse e la validità di alcune analisi tecniche, sostenendo che le procedure seguite rispettavano la normativa ambientale vigente.
Nel corso dell’ultima udienza, durata diverse ore, sono stati ascoltati due testimoni chiave: un’ingegnera dell’ARPA Frosinone, che ha illustrato le metodologie di campionamento e controllo, e il colonnello Masi, comandante del Corpo Forestale dei Carabinieri, che ha coordinato l’indagine in sinergia con la DDA di Roma. Il colonnello ha ricostruito le fasi dell’inchiesta, dalle intercettazioni ai sequestri, sottolineando la complessità del sistema di gestione dei rifiuti oggetto d’indagine.
Al termine dell’udienza, il Tribunale ha disposto un incarico integrativo al perito incaricato di trascrivere le intercettazioni, rinviando la prosecuzione della testimonianza del colonnello Masi e l’ascolto di altri testimoni al 14 novembre prossimo.