Non è un caso se a Vicenza, nelle ultime 24 ore, il nome dell’operazione Marshall – LEGGI QUI – è diventato sinonimo di rigore investigativo. Dietro il blitz che ha messo in ginocchio una rete criminale transnazionale, infatti, ci sono due investigatori frusinati che hanno portato nel Nord Italia un metodo affinato negli anni sul campo.
Il primo è il tenente colonnello Antonio Contente, ufficiale di lungo corso: oltre ad aver guidato la Compagnia dei Carabinieri di Alatri, è stato anche comandante del Nucleo Operativo della Compagnia di Pontecorvo, ruolo in cui ha condotto indagini complesse e delicatissime. Tra le operazioni più note, anche quella che ha portato all’individuazione e alla cattura dei responsabili dell’omicidio di Emanuele Morganti.
Accanto a lui il tenente Mario Nicolia, ceccanese, investigatore dal profilo dinamico e con una solida esperienza operativa maturata tra attività sotto copertura, pedinamenti e analisi dei contesti criminali.
A Vicenza il loro lavoro è stato determinante e non è passato inosservato. I due militari, inseriti nella squadra che ha condotto l’indagine, hanno ricevuto i complimenti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro della Difesa Guido Crosetto, riconoscimenti che raramente arrivano con tanta immediatezza.
Soddisfazione anche nelle parole del colonnello Loreto Biscardi, comandante provinciale dei Carabinieri di Vicenza: «L’operazione Marshall rappresenta un importante risultato dell’attività di contrasto al narcotraffico internazionale e alle organizzazioni criminali transnazionali, confermando l’impegno costante dell’Arma nel presidio del territorio e nella tutela della collettività».
Il blitz, scattato all’alba del 18 novembre, ha permesso di smantellare un gruppo criminale composto da venti persone colpite da ordinanza di custodia cautelare e supportato da dieci perquisizioni domiciliari. Secondo gli inquirenti, i sospettati – con età tra i 25 e i 57 anni – sarebbero gravemente indiziati di appartenere a un sodalizio nigeriano dedito al traffico di eroina e cocaina, con base operativa proprio nel capoluogo berico. Arrestato anche un giovane nigeriano residente a Fiuggi.
Tra le carte e le operazioni sul campo, la giornata si è chiusa con la certezza che l’Arma ha messo a segno un colpo importante. E che una parte decisiva del merito è legata alla professionalità dei due investigatori frusinati, che hanno portato ancora una volta il loro know-how operativo fuori dai confini provinciali, dimostrando quanto il metodo e l’esperienza possano fare la differenza.