Succede tutti i giorni, e soprattutto la mattina. Via Francesco Salvatori, all’altezza della stazione ferroviaria, continua a essere percorsa contromano da decine di automobilisti che, nonostante il divieto ben visibile, scelgono deliberatamente di imboccare la strada in senso opposto pur di accorciare il percorso verso via Marcello Lucarelli e via Don Filippo Annessi. Una pericolosa “abitudine” che i residenti denunciano da anni e che nei giorni scorsi ha rischiato di provocare un altro frontale.
Secondo le testimonianze raccolte, una ragazza si è ritrovata improvvisamente davanti un’auto che procedeva nel senso contrario. Al volante, un uomo anziano che non solo ha imboccato la strada contromano, ma avrebbe anche preteso di avere ragione, sostenendo che “il cartello non c’è”. In realtà i segnali ci sono: uno è perfettamente visibile, l’altro – quello lato pensilina degli autobus – è quello divelto mesi fa da un gruppetto di adolescenti e mai più rimontato.
Ma anche con un solo segnale regolare, la situazione non cambia. Ogni mattina la scena si ripete uguale: auto, scooter e perfino furgoni che ignorano la segnaletica e imboccano la via in senso opposto. Una manovra che espone a un rischio enorme non solo gli automobilisti, ma anche i molti pedoni che transitano nella zona – studenti, pendolari, anziani – e chi accompagna i bambini a scuola.
Mancano i controlli e delle telecamere annunciate neppure l’ombra
Il vero nodo resta l’assenza totale di controlli. I residenti lo dicono chiaramente: “Se venissero qui due ore al mattino, ne prenderebbero a decine”. E nel frattempo, delle telecamere promesse dal sindaco per l’autunno non c’è traccia. I residenti avevano consegnato una petizione in Comune per richiederle anche alla luce dei numerosi furti e dei danneggiamenti che avevano interessato la zona residenziale.
Un problema noto, discusso, segnalato e documentato da video e denunce, che però continua a ripresentarsi identico a se stesso. Finché non si interverrà in modo risolutivo – ripristinando la segnaletica, installando la videosorveglianza annunciata e soprattutto effettuando controlli mirati – il rischio resterà altissimo.
La domanda, ancora una volta, è la stessa: cosa si aspetta a fermare una violazione quotidiana prima che si trasformi nell’ennesima tragedia annunciata?