“In alcuni casi l’industria dell’automotive potrà produrre, diversificandosi, anche per l’industria della difesa perché sono in alcuni casi contigue. Ad esempio un chip si può fare per un’auto ma anche per un autoblindo. E ricordiamoci che Leonardo è impegnata in prima linea anche nella realizzazione di sommergibili”. L’ha detto il ministro del Made in Italy Adolfo Urso nelle scorse settimane a Mestre e la cosa sembra concretizzarsi proprio tra Piedimonte San Germano e Cassino. Area industriale dove nell’ex polo logistico – nato a servizio della ex Fca dove si assemblavano parti meccaniche per le linee del grande sito automobilistico -, da mesi opera Power4Future che lavora tra l’altro alla produzione del sistema di batterie agli Ioni di Litio destinato ai sottomarini U212 Near Future Submarines della Marina Militare. Per il sito Stellantis, invece, si è parlato nelle scorse settimane – con ipotesi delineata l’8 marzo scorso da Frosinone News – di possibile riconversione in produzioni per il settore Difesa. – LEGGI QUI – Ma le notizie si fanno con le settimane via via più stringenti e si delinea la possibilità di un restringimento dell’area destinata alle officine automobilistiche della multinazionale francese e di un utilizzo di altre aree dello stabilimento da parte di Leonardo che la destinerebbe alla produzione di veicoli militari.


“Notizia brutta se si guarda alla direzione Ue ma crea lavoro”
Un passaggio che sta seguendo con attenzione il sindaco di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi: “Rispetto ai numeri dell’elettrico e comunque delle produzioni premium destinate al nostro stabilimento – spiega – 220 ettari di terreno industriale sono troppi. A meno che non si destini al nostro sito di nuovo una produzione di utilitarie. C’è quindi bisogno di una riorganizzazione del sito ed è quasi strutturata la prospettiva con la società Leonardo per un’area dedicata alla difesa. Una notizia negativa se si pensa al contesto politico e strategico ed a come si sta direzionando l’Europa, ma sotto il profilo occupazionale restituisce qualche speranza ai lavoratori ed al territorio”. Ferdinandi descrive per grandi linee anche il contesto industriale della riconversione. “Il nostro stabilimento si occuperebbe di veicoli legati alla difesa mentre Pomigliano di aerospaziale. Piedimonte consentirebbe a Leonardo di valorizzare l’operazione che sta nascendo con l’acquisizione di Iveco Difesa e con la nascita della joint venture coi tedeschi di Rheinmetall. Nel dettaglio non abbiamo notizie ufficiali ma solo ufficiose che però diventano sempre più precise”.

Il programma di forniture per l’Esercito di mezzi da fanteria
Il sito cassinate potrebbe quindi trovare un suo spazio nell’ambito del programma A2CS – Army Armoured Combat System, il cui obiettivo finale è l’acquisizione totale di 1.050 veicoli di fanteria. L’intesa include anche l’aggiornamento dell’intera flotta italiana di questi mezzi, oltre a 30 veicoli opzionali aggiuntivi e sistemi avanzati di addestramento e simulazione. Si tratterebbe di veicoli di ultima generazione, completamente digitalizzati e basati sull’utilizzo delle migliori tecnologie del momento. Cassino resterebbe fuori, invece, dall’altro programma rilevante per tank e cingolati “Main Battle Tank”, che rinnoverà le linee dei mezzi pesanti dell’Esercito Italiano. Va anche spiegato che l’operazione di acquisizione di Iveco Difesa da parte di Leonardo e di Rheinmetall è ancora in pieno corso. Il valore concordato per l’acquisizione è € 1,7 miliardi per la divisione difesa di Iveco e Leonardo finanzierà l’operazione con le proprie disponibilità di cassa. Il perfezionamento è previsto nel primo trimestre 2026, ed è ovviamente subordinato alle approvazioni regolatorie e agli eventuali vincoli imposti (anche attraverso la disciplina della “golden power”).
Altri 2 anni di sofferenze dell’automotive, si spera nei 100 milioni di fondi
Quanto a Stellantis ed a quel che resta dell’automotive a Piedimonte e nel Cassinate, il sindaco Ferdinandi ricorda “l’operazione portata avanti da Governo e Regione Lazio col finanziamento dei primi 100 milioni dei 300 previsti per l’automotive, incluso l’indotto e 20 di questi milioni saranno destinati all’area del cassinate. Fondi che serviranno anche per permettere una riconversione dei siti ormai tagliati fuori dall’automotive. Fortunatamente Piedimonte ed altri Comuni dell’area sono stati inclusi nella zona logistica speciale e potranno sfruttare i vantaggi in termini di sburocratizzazione e crediti d’imposta. L’ultimo tema sarà accompagnare l’indotto indiretto, come commercio e ricettività, colpito dalla crisi grave a causa del crollo del potere d’acquisto delle famiglie, situazione che proseguirà fino al 2028. Uno stress test che il territorio deve affrontare fino a quando le produzioni Stellantis non riprenderanno coi nuovi modelli”.