La zona dello Scalo a Frosinone è sempre più al centro delle cronache. Nonostante il potenziamento dei controlli disposto dal Questore Caruso e la presenza costante delle Forze dell’ordine, gli episodi di violenza e microcriminalità continuano a susseguirsi. Un’emergenza che alimenta la percezione di insicurezza tra residenti e pendolari, costretti ogni giorno a fare i conti con un contesto sempre più degradato.
Un’area critica tra bivacchi, spaccio e disordini
Gruppi di stranieri stazionano abitualmente nei pressi della stazione ferroviaria e delle vie adiacenti, creando situazioni di disagio e allarme sociale. Le segnalazioni su episodi di spaccio, rapine e furti si ripetono senza sosta, mentre il serpentone — il percorso pedonale che, a causa di lavori interminabili, resta poco illuminato e isolato — è diventato per molti un tratto da attraversare con timore, soprattutto nelle ore serali.
I pendolari parlano di paura crescente: «Non ci sentiamo sicuri, basta mezz’ora di buio per non voler più passare lì», ripetono da tempo. E gli ultimi fatti di cronaca sembrano dare loro ragione.
Rissa con coltelli tra stranieri: due arresti
Nelle scorse ore il Tribunale di Frosinone ha convalidato l’arresto di due cittadini marocchini, di 27 e 28 anni, coinvolti nella violenta rissa avvenuta tra via Don Minzoni e la stazione martedì sera. Il giudice ha disposto per entrambi il divieto di dimora nel comune di Frosinone, rinviando il processo alla prossima primavera.
La colluttazione, esplosa intorno alle 21.00, ha visto l’utilizzo di coltelli e oggetti da taglio — probabilmente bottiglie rotte — e si è conclusa con i due giovani feriti al volto e agli arti. A richiedere l’intervento delle forze dell’ordine sono stati alcuni passanti. La volante della Questura, agli ordini del dirigente Gianluca Di Trocchio, è giunta rapidamente sul posto, trovando però ancora presenti soltanto i due feriti.
Trasportati d’urgenza al pronto soccorso dello “Spaziani”, una volta dimessi sono stati dichiarati in arresto per rissa aggravata e condotti in carcere. Le immagini delle telecamere della zona sono ora al vaglio degli investigatori per identificare gli altri soggetti coinvolti.
Furto con strappo a un pensionato: arrestato 41enne ghanese
Sempre nell’area della stazione, nelle ultime ore, un altro episodio ha scosso i cittadini. Un militare della Stazione Carabinieri di Frosinone Scalo, appena arrivato in caserma per il turno, ha udito le urla di un anziano pensionato aggredito su una panchina in piazza Sacra Famiglia. Intervenuto immediatamente, ha immobilizzato un 41enne ghanese che stava tentando di sottrarre al pensionato la banconota da 20 euro contenuta nel marsupio.
Il ladro, già noto alle forze dell’ordine e residente a Cassino, è stato arrestato per furto con strappo e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo le procedure di rito, l’Autorità Giudiziaria ha disposto per lui i domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Il tempestivo intervento dei Carabinieri ha evitato conseguenze peggiori per la vittima e confermato, ancora una volta, l’importanza del presidio del territorio.
Una deriva che ricorda le grandi città
La situazione dello Scalo appare ormai paragonabile a quella delle periferie più difficili delle grandi città. Senza il massimo sforzo quotidiano delle forze dell’ordine — Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale — il quadro sarebbe ancora più critico. Ma gli arresti, spesso seguiti da misure che non sembrano scoraggiare i responsabili, non bastano più a frenare un fenomeno in crescita.
Servono interventi strutturali, non più rinviabili. Tra le proposte, l’istituzione di un presidio fisso nell’area della stazione e un rafforzamento degli strumenti normativi per contrastare recidive e rientri illeciti nel territorio comunale.
C’è chi chiede un intervento ancora più radicale: «Se necessario — sostengono alcuni residenti — lo Stato metta l’esercito a presidiare la zona. Non possiamo aspettare che ci scappi il morto».
Le visite di ministri e menestrelli, quando ormai la situazione è sfuggita di mano, non servono affatto a testimoniare la presenza dello Stato. Lo Scalo, crocevia di pendolari e porta d’ingresso alla città, non può più essere lasciato in balia di violenze e degrado. La sicurezza — tema ormai quotidiano — chiede risposte urgenti e concrete. Possibilmente immediate.