“Via Benedicti”, quando i primi ambasciatori di un luogo sono coloro che lo vivono

Monte San Giovanni Campano - Un altro appuntamento per #vivimonte, il progetto supportato dalla Regione Lazio e cofinanziato dal Comune

I primi ambasciatori di un luogo sono coloro che lo vivono: questo un prezioso concetto che #viabenedicti ha lasciato in dono ai tanti presenti nella sala consiliare di Monte San Giovanni Campano. A moderare la serata tenutasi sabato, il segretario dell’APS Il Campo Libero, Pietro Di Alessandri, tra i curatori di Vivimonte.it e #vivimonte. Un excursus, per rubare l’espressione coniata da uno degli ospiti Emilio Casalini presente insieme a Cesare Romanò, volta a comprendere meglio, “Il Brand dell’umanità”.

Così la consigliera con delega a turismo e cultura Floriana Belli ha introdotto il pomeriggio “Come abbiamo anticipato in campagna elettorale la promozione della cultura è per la nostra amministrazione un obiettivo primario e il nostro sarà un impegno focale per rendere Monte San Giovanni Campano un paese migliore, moderno, sempre un passo avanti”.

Così anche il sindaco Emiliano Cinelli non ha mancato di ringraziare “la Regione Lazio che ha creduto in questo progetto, grazie alla consigliera Sara Battisti qui presente. Abbiamo delle potenzialità che vanno sfruttate. In un anno abbiamo già fatto molto come amministrazione, stiamo dando un’impronta diversa al percorso di valorizzazione e questi eventi ne sono la conferma. Dobbiamo impegnarci sempre più per incentivare il percorso turistico che Monte San Giovanni Campano merita”.

Puntuale l’intervento della consigliera regionale Sara Battisti “Questo progetto nasce da una sinergia viva da subito nata davanti alla proposta di Floriana Belli e Pietro Di Alessandri. Il supporto di un ente come la Regione non può limitarsi ad essere economico, aspetto che, seppur essenziale, deve camminare di pari passo ad una visione collettiva. In questa Provincia si è lavorato insieme per fare un salto in avanti. Accanto al supporto all’impresa locale, abbiamo costruito con amministratori, rete di associazioni e leggi che fino a poco tempo fa non c’erano, l’idea che in questa provincia si possa lavorare su un nuovo settore produttivo, quello legato al turismo. Turismo non come mero slogan, ma come indotto, come impresa che ha bisogno di strategia, programmazione e figure professionalmente strutturate”.

“Nel Piano triennale turistico – ha proseguito Battisti – al momento del nostro insediamento, non venivano menzionati i cammini, il patrimonio speleologico, archeologico, gli abbazie, le radici storico – culturali, le montagne, insomma non c’erano rimandi a quello che questa provincia poteva offrire. La situazione ora è diversa: abbiamo creato ambiti turistici e favorito le Dmo. Con #vivimonte abbiamo fatto proprio questo, cioè raccontare Monte San Giovanni Campano con modalità innovative. Sopratutto #vivimonte resta, perché attraverso lo strumento più semplice di cui disponiamo il web, tutti possono conoscere questa bellissima realtà”.

Il presidente dell’Associazione Via Benedicti Carlo Fragomeni ha ricordato come l’influenza della spiritualità benedettina può essere un volano di impresa. “Grazie anche al supporto della provincia, stiamo lavorando per il riconoscimento di itinerari culturali europei. Questa intuizione ci è arrivata direttamente dall’Europa; connetterci con le comunità benedettine europee sarà una grande risorsa.”

Parola poi ai dialogatori d’eccezione con il primo intervento affidato ad Emilio Casalini, giornalista, conduttore, scrittore, autore e vincitore del Premio Ilaria Alpi. Dal 2020, volto del programma Rai “Generazione Bellezza”: “Il potenziale non sviluppato è ciò che caratterizza davvero il nostro paese. Valorizzarlo è possibile, ma come? Servono le competenze per gestirne la complessità: è necessario un accesso sistemico, non basta il racconto singolo ma l’interazione tra diversi segmenti produttivi che siano essi guide turistiche, attività ricettive, produttori e altri ancora. Serve inoltre comunicazione tra più comuni, forse la scommessa più difficile. Focale poi il Comunity manager, una figura professionale che può fare sintesi e rete tra pubblico e privato.”

Il blogger dei cammini nonché pubblicista e scrittore, Cesare Romanò ha acceso nuovamente i riflettori sul patrimonio benedettino definendolo “un super luogo che trova nelle sue origini la potenza per diventare qualcos’altro. Il concetto di meditazione, cura e produzione sono tutti elementi propri del movimento benedettino che oggi troviamo nei nuovi usi cui questi luoghi sono destinati. Può essere innescato un processo innovativo, già sperimentato nelle Fiandre e in Austria, dove la storia torna ad essere realtà in alcune abbazie. Un’idea di Brand, che nasce dalle tradizioni e incontra una produzione ancora attuale e vivace, come quella delle erbe officinali, birra o cioccolato. L’obiettivo è riuscire a far diventare le varie Casamari d’Italia, testimoni di storia e di attualità”. – Ha chiosato Cesare Romanò.

Emilio Casalini, ha riaperto così il dialogo sul filone dei cammini: “C’è modo e modo di valorizzare i luoghi della cultura. Non c’è uno squilibrio nell’identità del luogo se ne viene rispettata la natura. Il Brand Via Benedicti è forte, ancor di più se supportato da una rete di servizi, che permette ad ognuno di trovare posto nella propria terra. Nel momento in cui vai a valorizzare il Brand questo va a mescolarsi con le tante formule identitarie. Creare una filiera esperienziale, consente di fare vivere passo dopo passo i saperi di cui siamo depositari. Sta a noi restituire questo potenziale che non ha rivali nel pianeta”.

Un’altra serata di livello per #vivimonte, il progetto supportato dalla Regione Lazio e cofinanziato dal comune di Monte San Giovanni Campano, che si concluderà con l’evento finale atteso per il 20 dicembre insieme a tante altre chicche in serbo.

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