Era in cura da anni da una psicologa l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Molinaro che nel pomeriggio di martedì 7 marzo ha ucciso a colpi di pistola il 67enne Giovanni Fidaleo, direttore di albergo residente a San Giorgio a Liri e gravemente ferito Miriam Mignano, guardia giurata di 40 anni.
L’uomo, in preda ad un raptus, è arrivato nell’albergo di Suio Terme ed ha sparato sette colpi di pistola: quattro hanno colpito a morte Fidaleo e tre centrato all’addome la Mignano che è attualmente ricoverata nel reparto di terapia intensiva del ‘Gemelli’ di Roma.
Dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, Molinaro chiede perdono e affida il suo pentimento a una nota diramata dagli avvocati Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli. “Ancora sotto shock, è addolorato, sconvolto e profondamente pentito dell’azione commessa e chiede di essere perdonato per quanto compiuto, attendendo l’occasione per poter manifestare anche personalmente ai familiari delle vittime la propria sofferenza per l’azione realizzata. I familiari di Molinaro, la moglie Giuseppina e i figli Christian e Immacolata, seppur distrutti nel profondo e sconvolti dall’accaduto – di certo non può essere ignorato che anch’essi sono vittime innocenti del gesto di Giuseppe – intendono manifestare la massima solidarietà e vicinanza al dolore dei familiari del signor Fidaleo e della signora Mignano, per la quale pregano affinché si riprenda al più presto. Quanto accaduto ha disorientato tutte le persone che conoscono Giuseppe, carabiniere esemplare e uomo sempre pacifico e mai violento dal quale nessuno si sarebbe mai aspettato un gesto cosi estremo e drammatico nelle conseguenze, portando alla luce un rilevante disagio che, seppur mai giustificativo di un’azione del genere, purtroppo è in grado di rendere l’uomo vulnerabile e involontariamente distruttivo per gli altri e per sé stesso”.
Nella giornata di oggi presso l’obitorio del ‘Santa Scolastica’ di Cassino si terrà l’esame autoptico sulla salma di Giovanni Fidaleo mentre la data dei funerali verrà fissata non appena il magistrato avrà dato il nulla osta.