Terracina Calcio, polisportiva dissequestrata: “Non c’è mafia”

Caduto il sospetto di appartenenza ad ambienti di criminalità mafiosa che pesava sulla Polisportiva della famiglia Iannotta

“E’ stato l’Amministratore giudiziario nominato dal Giudice delegato del Tribunale di Roma a chiedere nell’aprile 2022 il dissequestro della Polisportiva Terracina Calcio attinta dal sequestro di prevenzione patrimoniale che in data 8 febbraio 2022 aveva coinvolto oltre quaranta società riconducibili, secondo la proposta di prevenzione, all’imprenditore Luciano Iannotta, operatore economico di riferimento della storica Famiglia Iannotta che da oltre quattro generazioni è attiva nel mercato della grande industria in Italia ed all’estero”. – Così in una nota stampa l’avvocato della famiglia Iannotta, Mario Antinucci, annuncia il dissequestro della società.

“In data 9 giugno 2022 – si legge nella nota – il Tribunale ha notificato il dissequestro al giovane imprenditore Filippo Iannotta, fratello minore di Luciano, nella qualità di Presidente della Polisportiva Terracina Calcio, al quale sono state di fatto restituite “le chiavi di casa” della storica società sportiva che fino al febbraio 2022 aveva all’attivo un indotto di oltre 140 professionisti sportivi, dei quali 80 atleti tra calciatori dilettanti e settore giovanile regolarmente tesserati al CONI/FGIC.

La confutazione del sospetto di appartenenza ad ambienti di criminalità mafiosa a carico della Polisportiva Terracina Calcio e del suo presidente Filippo Iannotta, presupposto del dissequestro disposto dal Tribunale di Roma, ha trovato conferma nel parere positivo della DDA di Roma e della stessa Questura di Latina, titolari della proposta di prevenzione patrimoniale e personale a carico di Luciano Iannotta.

A marzo del 2022 l’avv. prof. Mario Antinucci e l’avv. Cristina De Angelis facendo leva sulla funzione sociale dello sport e l’interesse pubblico del gioco del calcio, avevano formalizzato un’istanza di finanziamento del Terracina Calcio direttamente all’Amministratore Giudiziario nominato dal Tribunale di Roma, poi accolta integralmente, precisando tra l’altro: “L’attività della Polisportiva e della squadra, senza fini di lucro, svolge un importante funzione sociale, permettendo agli adolescenti, ragazzi dai 13/14 anni, di coltivare le proprie passioni nella cultura dello sport sottraendoli alla piaga sociale della criminalità diffusa ed illegalità in genere, ove potrebbero ricadere se fosse abbandonata la attività sia agonistica sia dilettantistica. A riprova della percezione sociale da parte del territorio di Terracina e dintorni di questi valori di cultura della legalità, dal 2006 fino al 2020 Luciano Iannotta con la sua Fondazione in collaborazione con la Terracina Calcio, ha organizzato numerose manifestazione di solidarietà con costante attenzione al sociale, dove gli incassi sono sempre stati devoluti per scopi benefici.

L’esempio virtuso dei campioni del Terracina Calcio protagonisti del campionato Eccellenza Lazio definito dal Coni di “preminente interesse nazionale” – prosegue l’avv. Mario Antinucci – ha dimostrato che pur in costanza di sequestro di prevenzione del Tribunale di Roma la squadra è rimasta in prima serie, senza subire retrocessioni nel campionato 2022, in un contesto umano e sociale caratterizzato da una violentissima gogna mediatica-giudiziaria che ha colpito e seguita a colpire illegalmente tutta la Famiglia Iannotta.

Nel delineato contesto è difficile fare previsioni per la sorte della dissequestrata Polisportiva e dei campioni del Terracina Calcio e delle eventuali responsabilità del fallimento della stessa società, dovendo tuttavia constatare che l’interesse pubblico del calcio e la funzione sociale dello sport hanno dovuto – conclude l’avvocato – cedere il passo ad un gravissimo sospetto di appartenenza al sodalizio criminale mafioso, risultato successivamente privo dei presupposti minimi.

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