Dissesto idrogeologico, Rossi: “La Ciociaria si scopre fragile. Acceleriamo sugli investimenti”

L'eurodeputata della Lega evidenzia come nel Frusinate sono altre trentacinquemila le persone che vivono in zone a rischio

“In queste ore anche il nostro territorio è stato duramente provato dagli eventi atmosferici e  si sta scoprendo fragile dal punto di vista idrogeologico. I problemi emersi ad Arce, Rocca d’Arce, Colfelice, Boville Ernica e Veroli devono suonare come un campanello d’allarme e sono solamente la punta dell’iceberg: ci sono fondi del Pnrr che vanno spesi il prima possibile per risanare un territorio che evidentemente soffre”. Lo evidenzia l’eurodeputata ciociara della Lega, Maria Veronica Rossi.

“Negli anni passati sono stati eseguiti interventi tampone e mai nulla di risolutivo, e la responsabilità politica e morale di certe forze politiche, specialmente di sinistra, che hanno governato la Regione Lazio per due lustri, è evidente. Fare gli ambientalisti da salotto dal costosissimo divano Chesterfield di casa propria, parlando dei massimi sistemi del mondo, ha denotato una totale indifferenza verso i problemi reali delle popolazioni della Ciociaria e del Lazio e un distacco inaccettabile verso le esigenze dei cittadini. Per fortuna, grazie al nuovo governo regionale di centrodestra il vento sta già cambiando”. Aggiunge la parlamentare europea.

“In Ciociaria, i numeri dicono che, per le frane, sono 31.359 i residenti in zone a pericolosità molto elevata, 2.190 in zone a pericolosità elevata, 7.136 in zone a pericolosità media, 3.565 in zone a pericolosità moderata e 89.339 in aree d’attenzione. Complessivamente la popolazione altamente a rischio è costituita da 33.549 unità (1 su 14 vive in zone fortemente sensibili) che risiedono su un territorio di 481,5 kmq su cui si trovano 13.727 famiglie, 1.916 imprese e 115 beni culturali su cui pende una spada di Damocle.  Per il rischio di alluvione sono 6.799 i residenti della provincia di Frosinone in zone a pericolosità elevata. I numeri ci dicono, quindi, tutto e ci dicono che non si può più aspettare. Appare necessario il rafforzamento di un sistema di monitoraggio e di previsione dei rischi sul territorio per la riduzione del rischio idrogeologico, utilizzando i fondi dedicati inseriti all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

“Relativamente ai disagi di questi giorni, auspico un intervento sollecito da parte degli enti sovraordinati per un ristoro dei danni subiti dal patrimonio pubblico e dalle attività produttive. La dichiarazione dello stato di calamità naturale mi sembra un passaggio doveroso anche per accelerare le attività di ripresa e programmare e realizzare la protezione del territorio. Esprimo la mia vicinanza ai sindaci, agli amministratori che ho contattato in queste ore, ai cittadini e agli imprenditori che hanno visto in poche ore andare persi anni di sacrifici. Non siete soli”.

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