Agricoltura, nel Lazio 12 milioni di euro per le aziende del settore: approvato il bando pubblico

La presentazione delle domande di sostegno dovrà avvenire entro l'11 settembre 2023, sul portale del Sistema Informativo Agricolo Nazionale

L’assessorato alle Politiche Agricole della Regione Lazio ha approvato il nuovo bando pubblico per la “Diversificazione delle attività agricole”, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020. Con questo provvedimento vengono destinati 12 milioni di euro di contributo alle aziende agricole della Regione Lazio per investimenti materiali e/o immateriali finalizzati alla diversificazione dei redditi.

«Con i 12 milioni di euro stanziati con il bando per la diversificazione delle aziende agricole – dichiara l’assessore alle Politiche agricole della Regione Lazio, Giancarlo Righini – intendiamo dare un nuovo impulso al settore. Il provvedimento, infatti, mira a offrire alle aziende l’opportunità di svilupparsi valorizzando le loro identità, sia per quel che riguarda i prodotti che per il loro territorio. Questo provvedimento è uno dei tasselli con i quali intendiamo costruire una nuova strategia per le imprese agricole del Lazio, viste non solo come un grande volano economico, ma soprattutto come uno strumento capace di diffondere e rappresentare cultura, tradizioni e vocazioni sociali.  Il mondo agricolo è un comparto in grande crescita e sempre più attrattivo verso i giovani ai quali è nostro dovere dare tutti gli strumenti necessari in termini di competitività e innovazione e Il bando che presentiamo oggi va proprio verso questa direzione».

Le diverse tipologie di investimenti ammissibili per lo sviluppo delle attività agrituristiche

Gli investimenti ammissibili riguardano: l’ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori; la somministrazione di pasti e bevande, ivi comprese quelle a carattere alcolico e superalcolico, in misura prevalente derivanti da prodotti propri e, per il prodotto extraziendale, con preferenza per i prodotti ottenuti da aziende agricole del territorio, oltre che per i prodotti tipici e tradizionali e per quelli a marchio DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG; la degustazione di prodotti aziendali, ivi compresa la mescita di vino; la fornitura di servizi integrati e accessori all’attività agrituristica attraverso l’organizzazione, direttamente o mediante convenzioni con enti locali, di attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva nonché attività escursionistiche e di ippoturismo, anche all’esterno dei beni fondiari nella disponibilità dell’impresa, finalizzate alla valorizzazione e conoscenza del territorio e del patrimonio rurale ed alla migliore fruizione degli stessi.

Si può fare, inoltre, domanda per lo sviluppo di attività didattico formativa e accoglienza del pubblico, in particolare nell’educazione dei bambini, giovani e adulti nell’ambito di attività scolastiche e/o extrascolastiche, denominate “fattoria didattica”.

Finanziabili altresì gli investimenti per attività enoturistiche e tutte le attività formative ed informative rivolte alle produzioni vitivinicole del territorio e alla conoscenza del vino, con particolare riguardo alle indicazioni geografiche (DOP, IGP) nelle cui aree si svolge l’attività di olioturismo, oltre a quelle di conoscenza dell’olio d’oliva, espletate nel luogo di produzione. Anche le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo rientrano nel bando, così come la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti e le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione.

I contributi sono erogabili per la realizzazione di servizi sociali nell’ambito della “agricoltura sociale” e per l’acquisto o leasing di macchine e attrezzature idonee all’erogazione di servizi ambientali svolti dall’impresa agricola per la cura e manutenzione di spazi non agricoli. Nel bando rientrano infine gli investimenti materiali per la costruzione, ristrutturazione e ammodernamento di beni immobili, purché strettamente funzionali con le tipologie di intervento programmate e anche le spese per l’acquisto o sviluppo di software, realizzazione di siti internet, acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore, marchi commerciali direttamente connessi all’attività finanziata.

Il costo totale dell’investimento finanziabile non potrà mai essere superiore a 500mila euro e il contributo pubblico viene erogato in regime “de minimis” per un importo massimo di 200mila euro. Le aliquote di contributo pubblico vanno dal 40% al 60% del costo totale dell’investimento. La presentazione delle domande di sostegno dovrà avvenire entro il giorno 11 settembre 2023, sul portale del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN).

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