Il conflitto israelo-palestinese continua a mietere vittime: delle oltre 7000 registrate a Gaza, nell’ultimo bilancio segnalato dal Ministero della Salute, quasi 3000 sono bambini.
Le immagini che provengono dal conflitto combattuto su questa striscia di terra sono raccapriccianti: corpicini dilaniati, trasportati tra le braccia degli adulti, avvolti in teli di cotone bianco. Sono le piccole vittime di questa ennesima carneficina. Una reazione dello Stato Israeliano che sta bombardando Gaza a seguito dell’attacco subito lo scorso 7 ottobre da Hamas, l’organizzazione islamica terroristica che tiene le redini del potere sulla striscia.
Le bombe cadono indiscriminatamente su ospedali, palazzi e rifugi, dove ci sono migliaia di civili, il popolo palestinese ghettizzato ormai da anni: la striscia di Gaza è stata definita “il carcere più grande del mondo”. Una vera e propria strage di innocenti ignorata da sempre.
Così come in altre città, le persone più sensibili tentano di portare l’attenzione su questo massacro: ad Arpino è Gianni Vallucci a lanciare il messaggio di solidarietà, un appello alle coscienze, al riscoprire l’umanità, l’amore, la fratellanza, almeno la pietà per i bambini. Dopo aver tinteggiato di rosso una delle panchine lungo la passeggiata del viale Belvedere, in occasione della “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne”, al fine di diffondere la consapevolezza del dilagante fenomeno e sensibilizzare la comunità rispetto alla delicata tematica, Gianni ha poi voluto dedicare una seduta anche ad Irene, una ragazza speciale di Arpino, la quale aveva espresso il desiderio di riposare su una panca del suo colore preferito, il celeste per l’appunto. In questi giorni Gianni ha tinteggiato di bianco un’altra seduta, per ricordare i bambini vittime degli attacchi su Gaza ma, in generale, i bambini che continuano a morire in tutte le guerre, per mano degli adulti, a causa di interessi che non hanno nulla a che vedere con la “liberazione”.
L’obiettivo della panchina bianca di Gianni è quello di scuotere qualche mente, se pure fosse per fermarsi a riflettere su quanto sia disumano l’uomo o per fare una preghiera per quei bambini indicati da un numero inciso sulla spalliera della panchina: 3000 vittime della nostra indifferenza, una indifferenza che farà aumentare quella maledetta cifra.