Frosinone – Inquinamento killer, polveri sottili alle stelle: l’allarme dei medici di famiglia

La Dott.ssa Marzia Armida, Presidente Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente, contro i provvedimenti adottati dal Comune

Frosinone – Il capoluogo nella morsa dell’inquinamento. Nelle giornate di ieri ed oggi, mercoledì 3 e giovedì 4 gennaio terzo blocco del traffico in pochi giorni. Un provvedimento emergenziale in osservanza del PRQA, Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria, che prevede che i Comuni adottino “provvedimenti di carattere emergenziale articolati su due livelli in relazione alla durata della criticità emersa nei giorni precedenti e/o prevista” in caso di “situazioni di perdurante accumulo degli inquinanti”.

Nonostante i blocchi del traffico istituiti dall’amministrazione Mastrangeli a cavallo tra Natale e Capodanno, la concentrazione di polveri sottili sul frusinate è ancora troppo elevata. Dal Comune fanno sapere che se la situazione non rientrerà nei parametri di legge, potrebbe scattare il blocco totale della circolazione. Tre settimane di seguito con valori di polveri sottili oltre i limiti. Una situazione emergenziale, soprattutto per le ripercussioni sulla salute dei cittadini. A tal proposito interviene l’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente.

I Medici di Famiglia per l’Ambiente contro l’abolizione delle isole pedonali

L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente sottolinea che nell’anno 2023 le giornate di sforamento delle concentrazioni di PM10 rilevate dalla Centralina ARPA di Frosinone Scalo, sono state 70, esattamente il doppio rispetto i valori ammessi per legge. A fronte di tali numeri e nel periodo più critico dell’anno per le polveri sottili assistiamo alla eliminazione delle isole pedonali da tempo in essere in città. Una delibera di Giunta, improvvisa ed inaspettata, proprio quando le giornate di sforamento si susseguivano implacabilmente e già si erano superate le 57 giornate del 2022, ha abolito per le domeniche del 24 e del 31 dicembre 2023 le isole pedonali, invece di rafforzarle. Né l’applicazione del divieto di circolazione per alcune classi di autoveicoli, imposto dalla Regione Lazio nell’occasione di ripetuti giorni di sforamento delle PM 10, può essere invocata a modalità giustificativa e sufficiente al contenimento delle polveri, perché successiva alla delibera stessa e risaputa inefficace”. – Evidenzia in una nota la Dott.ssa Marzia Armida – Presidente Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente

“Emblematica l’immagine di Via Aldo Moro: auto continuativamente in fila a progressione lenta a motore acceso. L’effetto canyon decuplicato. Quale il danno alla salute da tale esposizione? Certo, previsto e prevedibile, ma soprattutto noto a tutti. Non a caso sono sempre più frequenti le richieste di risarcimento agli Enti Amministrativi, perché di tutta evidenza la correlazione tra esposizione ad alti livelli di polveri sottili e danno biologico. Sono anni che come Medici raccomandiamo alle mamme di non portare i bambini a respirare ad altezza di tubo di scappamento in via Aldo Moro, racchiusa tra i palazzi e invasa dalle auto. Estendiamo la stessa raccomandazione ai proprietari di cani: astenersi dal percorrere il canyon per evitare l’esposizione al danno. Svanite all’improvviso la conoscenza e la coscienza ambientale sacrificate ad altri portatori di interessi. Mentre le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) abbassano ulteriormente i limiti accettabili di PM10 e PM2,5 data la grave patogeneticità di tali inquinanti, mentre l’Europa emette sanzioni per le alte concentrazioni di PM, mentre l’EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) calcola in 52.300 le morti premature e 462.233 ore vita perse in Italia nel 2020 per il superamento dei limiti OMS per le polveri sottili, da noi, rispetto alla difesa della salute paiono essere preminenti altri interessi. Quando si sarebbero dovute mettere in campo tutte le potenzialità per ridurre le emissioni, si è assistito, di contro, all’abolizione dell’unico mezzo reale e concreto, seppur parziale e limitato, di contrasto al traffico in città: le isole pedonali. Dato di fatto inequivocabile. Interessi altri verosimilmente sembrano anteporsi alla salute. Eppure questa città ha visto ergersi il mostro ecologico di Via Le Lame. Collina di rifiuti, non ancora caratterizzati, non classificati, ma soprattutto intoccabili, con un percolato che persiste nella sua fuoriuscita ininterrottamente da 22 anni”.

Eppure – aggiunge ancora la Dott.ssa Armida – sono quattro anni che si contrasta l’insediamento di un biodigestore di rifiuti umidi le cui emissioni, nel contesto dei valori di polveri sottili presenti, modificherebbe la natura di queste ultime, rendendole oltremodo deleterie per la salute, respiratoria in particolare, dei nostri cittadini. Tutto ciò mentre la Regione Lazio, dopo due anni dalla scadenza dei termini per rigettare la richiesta di autorizzazione, continua ad elargire proroghe inverosimili all’imprenditore proponente. Gli eventi locali confermano che la difesa della salute deve partire dal basso, fallace la possibilità di fidarsi ed affidarsi. “Non una PM in più” da sempre è il motto dell’Associazione Medici di Famiglia Ambiente di Frosinone che, con determinazione, persiste nella lotta all’inquinamento, accanto a chi subisce quotidianamente ed involontariamente le conseguenze della contaminazione di aria, acqua e suolo, accanto a chi non ha possibilità di difesa da minacce, sempre più arroganti ed incontenibili, provenienti dai sostenitori del profitto personale”. – Conclude la Presidente dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente.

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