Regione – Duplice femminicidio a Cisterna, tre vite distrutte da una furia omicida: non esistono attenuanti

L'amore non uccide: il giorno dopo la mattanza è questa l'unica certezza. Davanti a due donne assassinate non può esistere un valido "perché"

Cisterna di Latina – È il giorno prima di San Valentino, il 13 febbraio. Nel quartiere che porta il nome del Santo difensore dell’amore, si consuma un dramma. È l’antitesi esatta del concetto di amore. L’ex che si trasforma in uno spietato assassino. L’ex che uccide tua madre e tua sorella, “colpevoli” di quell’amore che lui non era in grado di provare. Quell’amore che le ha portate a difenderti, mettendosi tra te e lui. Un affronto per lui inaccettabile. Così prende la pistola d’ordinanza e apre il fuoco. Le uccide. Nella tua casa. Tu riesci a fuggire. Non sei morta ma ti ha uccisa per sempre. Ha ucciso la tua innocenza di ragazza, la tua fiducia nell’amore e nella vita. Ha lasciato intorno a te solo morte e sangue. Quello della tua mamma, 49 anni e di tua sorella, 19 appena.

Il delitto

Quella che si è consumata ieri in provincia di Latina è l’ennesima tragedia, forse annunciata. Il copione è simile, troppo simile, a quello della lunga serie di femminicidi che ormai all’ordine del giorno riempiono le nostre pagine di cronaca. Cristian Sodano, 27 anni di Minturno, maresciallo della Guardia di Finanza di stanza ad Ostia – come ricostruito dagli investigatori – raggiunge l’abitazione della ex, la 22enne Desyree Amato. Sembrerebbe che i due si fossero lasciati da poco. Inizia una lite furiosa. La mamma della ragazza, Nicoletta Zomparelli, e la sorella minore della giovane, Renée Amato, cercano di difenderla. Di allontanare Sodano. Lui prende la pistola e spara. Le uccide a sangue freddo. Stando alle ricostruzioni, Desiree sotto choc riesce a fuggire chiudendosi in bagno. Sono momenti che nessuna donna, nessuna ragazza, nessun essere umano dovrebbero mai vivere. Cercare di salvarsi mentre le persone che ami stanno morendo. Gli agenti della Squadra Mobile la raggiungono poco dopo. È riuscita a scampare alla mattanza.

Nel frattempo gli agenti fermano Sodano, lo trovano nel quartiere Q4 di Latina, a casa di uno zio. Nella notte il finanziere è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio. Ha reso dichiarazioni che non lascerebbero alcun margine di dubbio. LEGGI QUI. La Procura di Latina ha aperto un’inchiesta per duplice omicidio, il fascicolo è stato affidato al sostituto procuratore di turno Valerio De Luca. Sarà ora compito degli investigatori scavare su quanto accaduto ieri nell’abitazione del quartiere San Valentino.

L’amore NON uccide

Ciò che di certo ci resta oggi è che due donne siano state assassinate Una terza si è salvata, per una pura casualità. Siamo davanti all’ennesimo caso di un rappresentante delle Forze dell’Ordine che uccide con la pistola d’ordinanza. Prima di lui, nel 2018 – sempre a Cisterna di Latina – Luigi Capasso, un appuntato dei carabinieri in servizio a Velletri, sparò alla moglie da cui si stava separando, ferendola gravemente, e uccise le sue due figlie prima di suicidarsi. Nel 2023, l’ex carabiniere Giuseppe Molinaro uccise a colpi di pistola il direttore dell’albergo di Suio Terme, Giovanni Fidaleo, ferendo gravemente Miriam Mignano, la guardia giurata di Castelforte con la quale aveva avuto una relazione.

Ciò che di certo ci resta oggi è che una ragazza, poco più che ventenne sia viva, nonostante la sua vita è stata distrutta per sempre. In pochi minuti. Ha visto la mamma e la sorella morire. Uccise da chi aveva amato. E l’amore NON uccide. L’amore non ci vuole morte. Ci vuole felici. Vive. Anche lontano, anche altrove. È questa l’unica vera certezza che oggi, a meno di 24 ore dalla mattanza che ha sconvolto l’Italia intera, dobbiamo avere. Non possiamo e non dobbiamo cercare attenuanti. Il fatto che Sodano, e tanti altri come lui, “non accettasse la fine della relazione” non può e non deve interessarci. Non può essere l’attenuante, il motivo, il perché. Davanti a due donne assassinate non può esistere un valido “perché”.

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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