“I porti: spina dorsale d’Italia”, Acampora e Testa all’assemblea pubblica Assiterminal

In una sala Longhi gremita, nella sede di Unioncamere a Roma, si è svolta oggi, 19 giugno, l’assemblea pubblica di Assiterminal

In una sala Longhi gremita, nella sede di Unioncamere a Roma, si è svolta oggi, 19 giugno, l’assemblea pubblica di Assiterminal. “I porti: spina dorsale d’Italia” è stato il claim dell’evento con un focus sul valore dei terminal per l’economia nazionale.

Il Presidente di Camera di Commercio Frosinone Latina, Assonautica Italiana e Si.Camera, Giovanni Acampora, e il Coordinatore di OsserMare, l’Osservatorio nazionale sull’economia del mare, Antonello Testa, sono intervenuti per con un importante contributo alla luce dei dati dell’ultimo Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare, realizzato dal Sistema Camerale con il supporto del Centro Studi Tagliacarne.

“I terminal rappresentano non solo nodi logistici essenziali, ma anche hub di sviluppo economico, innovazione e occupazione, capaci di connettere i territori italiani ai grandi flussi del commercio globale – ha commentato Acampora in rappresentanza di Assonautica Italiana e del Sistema camerale – i numeri dell’ultimo Report da noi realizzato parlano chiaro: il valore aggiunto complessivo generato dai settori del mare ha raggiunto i 178 miliardi di euro ed è pari al 10,2% dell’intera economia. Il cluster del mare è una vera colonna portante del nostro sistema produttivo, in grado di creare valore e occupazione con circa 228.000 imprese attive lungo le coste e nei territori dell’entroterra collegati alla filiera marittima. Le imprese dell’ambito portuale, trasportistico e logistico, in cui rientrano a pieno titolo i terminal, rappresentano una fetta importante e in crescita di questo ecosistema. Ma non possiamo limitarci ai numeri. Per cogliere il valore pieno dei terminal, dobbiamo riconoscere il loro ruolo strategico nella catena del valore marittimo-portuale, come interfacce fisiche e digitali tra nave e terra, tra produzione e consumo, tra Italia ed Europa. Ecco perché questa Assemblea di Assiterminal arriva in un momento cruciale in cui l’Italia gioca una partita strategica nell’ambito della quale Assonautica Italiana, insieme al Sistema camerale, è pronta a fare la sua parte: promuovendo l’incontro tra imprese, istituzioni, territori; sostenendo la transizione ecologica e digitale; valorizzando i dati e le buone pratiche e, soprattutto, rafforzando il dialogo con soggetti come Assiterminal, che rappresentano una componente essenziale di questa filiera. Al 4° Summit nazionale sull’Economia del Mare – Blue Forum, che si terrà il 10 e 11 luglio, proprio qui a Unioncamere, ci confronteremo anche sul futuro del vostro settore e sulla nuova pianificazione del mare nazionale”. – Ha concluso il Presidente Giovanni Acampora.

All’assemblea Assiterminal sono intervenuti, tra gli altri, Daniela Santanchè, Ministro del Turismo; Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del Made in Italy; Edoardo Rixi, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; l’Onorevole Salvatore Deidda, Presidente IX Commissione Trasporti Camera dei Deputati; l’Amm. Isp. Capo (CP) Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera; Mario Zanetti, Delegato per l’Economia del Mare di Confindustria e Lamia Kerdjoudi-Belkaid, Segretario generale Feport.

Il valore dei terminal per l’economia nazionale: focus di Antonello Testa

Antonello Testa, Coordinatore OsserMare – Osservatorio nazionale sull’economia del mare, ha illustrato i dati del Rapporto analizzando il valore dei terminal nel panorama economico italiano: “Il Report che l’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – Ossermare ha sviluppato con Fedespedi, “Flussi commerciali e dimensione economica dei terminal in alcuni porti italiani”, è stato articolato in tre parti. Nella prima parte viene descritto l’attuale contesto internazionale, partendo dall’osservazione di come questa prima metà del 2025 sia stata caratterizzata dall’aggressiva politica daziaria dell’Amministrazione USA, che ha portato grande incertezza sui mercati, contromisure tariffarie applicate (Canada, Cina), o minacciate (EU), e difficoltà a disegnare scenari, anche a breve, attendibili. Nella seconda parte si dà conto dell’attività dei porti italiani nel 2024, un anno abbastanza positivo, dopo un 2023 deludente. Facendo riferimento al traffico container, la movimentazione nel 2024 è infatti tornata a crescere (+2,8% senza Gioia Tauro, +5,4% con Gioia Tauro), raggiungendo gli 11,9 milioni. I dati relativi al I° trimestre sembrano anch’essi abbastanza positivi; è necessario però attendere i prossimi mesi per capire quanto i nostri porti risentiranno delle turbolenze nell’economia internazionale. Nella terza parte si analizzano i traffici e il valore economico delle attività terminalistiche in essi svolte. L’analisi si concentra pertanto unicamente sulle aziende terminalistiche. Naturalmente questa è solo una parte del giro d’affari generato dalla presenza di un porto, che comprende, similmente a quanto accade nel caso di altre infrastrutture di nodo (es. aeroporti), oltre a quello diretto, delle aziende che operano all’interno del porto (terminalisti e non), anche quello indiretto (spedizionieri, agenti marittimi, broker, ecc.) e indotto (moltiplicatore generato dai consumi degli occupati nei settori diretti e indiretti). I porti considerati sono quelli di Genova, La Spezia, Livorno, Napoli, Ravenna e Trieste”.

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