Acquista una tuta on line ma il sito è ‘farlocco’. Ciociaro truffato: il racconto della vittima

Cosa fare? Inviare la segnalazione all'Antitrust su consiglio del Presidente di Consumerismo No Profit Luigi Gabriele

Ennesima truffa on line. Vittima un pensionato della provincia di Frosinone. Lo sfortunato signore, un nostro lettore, ci ha inviato la propria segnalazione e il racconto della disavventura in cui è incappato. Voleva semplicemente acquistare una tuta, un capo comodo ad un prezzo accettabile, ed invece accedendo ad uno dei tanti ‘siti vetrina’ inaffidabili e poco raccomandabili presenti sull’etere, ha solo sborsato la somma richiesta senza mai ricevere nulla a casa.

La vicenda inizia lo scorso 10 gennaio, quando l’ignaro utente si imbatte nella pubblicità del sito www.lxxxit.com (nome occultato ma segnalato ad AGCM) “Proprio qui – scrive Giovanni (nome di fantasia n.d.r. per il nostro lettore che preferisce restare anonimo) – ho trovato il set giacca e pantalone sportivo che tanto mi piaceva. Ho proceduto normalmente all’acquisto e pagato il venditore tramite Poste Pay. Peccato che dopo una settimana, la tuta ordinata e pagata non sia mai arrivata a casa. Allarmato dal passare dei giorni, ho deciso semplicemente di rivolgermi al servizio clienti. L’unico modo per mettersi in contatto con i ‘fantomatici’ venditori è un indirizzo di posta elettronica che campeggia sul sito in bella mostra. “Hai bisogno di aiuto? Contattaci: customer.lxxxxt@gmail.com”, recita il sito. Peccato che scrivendo a tale indirizzo…il messaggio torni indietro!”.

Il signore raggirato, però, non demorde e prova a cercare un numero di telefono o un contatto sui social. Ma il sito ‘farlocco’ Lxxxxt.com non ha né l’uno né gli altri. Non gli resta che compilare, sebbene con pochissime speranze, il form on line in cui richiede aiuto. Anche in questo caso, zero risposte. E in verità la risposta c’è ed è una sola. Che il pacco non gli arriverà mai e che quel sito è in realtà soltanto una trappola.

I consigli dell’esperto

Fatto verificare anche all’occhio attento del Presidente dell’Associazione Consumerismo No Profit Luigi Gabriele, tutto appare abbastanza chiaro. “Il sito non è indicizzato, non presenta Partita Iva né riferimenti di contatti e ubicazione – spiega l’esperto -. Purtroppo non rappresenta il primo caso del genere e non sarà l’ultimo. Sarebbero necessarie più comunicazione e conoscenze sulla materia per evitare che i delinquenti possano continuare ad utilizzare questi mezzi. Anche la stessa mail fornita ha il dominio ‘gmail’ e non quello di primo livello che dovrebbe avere un e-commerce serio. Tutte caratteristiche poco ‘ortodosse’ e che devono indurci a diffidare dal procedere agli acquisti. Insomma, quando si compra on line bisogna prestare molta attenzione e verificare questi semplici passaggi che possono renderci la situazione molto più trasparente. Il sito in questione, inoltre, non risulta in nessuna altra ricerca sul web, non ha recensioni, non possiede pagine social. A questo punto, bisogna solo segnalare alle autorità competenti”.

Consiglio seguito proprio dalla vittima che, grazie anche all’aiuto di chi ne sa qualcosa in più, ha provveduto a raccontare l’episodio non solo al nostro giornale ma anche a segnalarlo all’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). Probabilmente, ‘Giovanni’ non rivedrà più i suoi soldi ma spera “Che questa testimonianza possa aiutare altri a non cadere in simili imbrogli”, queste le sue parole, piccate d’amarezza.

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day e come presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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