Addio a Nino Bucchiarone, il ‘Doc’ della storia del Frosinone Calcio

È stato un’icona della Sanità Pubblica in Ciociaria per 40 anni. E per 43 anni medico sociale e poi Responsabile Sanitario del Frosinone

Un’icona della Sanità Pubblica in Ciociaria per 40 anni. E per 43 anni medico sociale e poi Responsabile Sanitario del Frosinone Calcio. Un uomo d’altri tempi, sempre vicino alla gente. Un personaggio vero, schietto, genuino, umano. Scolpito nella roccia ma anche di una simpatia e un umorismo che lasciavano il segno. Il dottor Antonio Bucchiarone, Nino per gli amici e cioè praticamente per tutti, il ‘Doc’ per giocaatori e allenatori, natali messinesi ma di fatto ciociaro d’azione da quasi 60 anni, è venuto a mancare nel tardo pomeriggio di oggi 21 novembre. Lascia i figli Norberto (che fu anche lui medico sociale del Frosinone), Nadia, Veruska e Vassili.

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Messina, specializzato poi in Ortopedia e Traumatologia, medico dello Sport e Fisiatra, è stato da metà Anni Sessanta alla fine del 2010, salvo qualche breve interruzione per motivi professionali (fu anche membro del Comitato Antidoping), una sorta di padre putativo del Club giallazzurro dove entrò, giovanissimo, nel 1965, al fianco dell’allora presidente cavalier Benito Stirpe. E il destino sportivo e professionale lo portò a chiudere la sua carriera di Responsabile Sanitario del Club con il presidente Maurizio Stirpe, che quando il dottor Bucchiarone arrivò a Frosinone e nel Frosinone era poco più che un adolescente. Con la Famiglia Stirpe nel corso dei decenni ci sono stati due comuni denominatori: grande rispetto umano e professionale ma soprattutto un immenso affetto reciproco. Nino Bucchiarone ha conosciuto tutte le epoche del Frosinone Calcio, ha conosciuto decine di allenatori, centinaia di giocatori, tante facce del calcio giallazzurro. E’ stato al fianco di tanti presidenti fino alla stagione 2008-’09 quando decise di uscire dal Club giallazzurro in punta di piedi. In una intervista di tanti anni fa a La Provincia Quotidiano, si definì simpaticamente anche una sorta di amuleto per il Frosinone: “Abbiamo vinto insieme 4 campionati…” disse con la sua innata simpatia. Senza considerare che sempre con lui seduto al fianco di mister Arrigoni e poi di mister Iaconi, il Frosinone di campionati ne vinse altri due: tornando in C1 dopo 18 anni di assenza e sbarcando per la prima volta in serie B.

Dal punto di vista sportivo è stato un innamorato del calcio, anche se da giovanissimo nella sua Messina si mise in mostra come brillante pallanotista. Tifoso della Juventus e del ‘suo’ Frosinone – indimenticabili i suoi racconti, gli aneddoti e le emozioni vissute nella stagione della Vecchia Signora in serie B e sul doppio confronto con i bianconeri – che ha seguito sempre, ha trepidato, sofferto e gioito davanti alla Tv.

Nel dicembre 2003 la sua carriera professionale venne impreziosita ulteriormente: fu nominato Commendatore al Merito della Repubblica Italiana su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il dottor Bucchiarone nella sua lunghissima vita professionale è stato un punto di riferimento nella Sanità Pubblica. Primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I di Frosinone, Direttore della Riabilitazione e Disabilità del Dipartimento Asl, ideatore e organizzatore di fatto del Servizio di Riabilitazione sempre presso l’Ospedale Umberto I del Capoluogo, andò in pensione nel 2004 dopo 40 anni di carriera apicale, iniziata da giovanissimo a Frosinone nel Reparto di Ortopedia. Sempre al fianco delle persone, era il Medico di tutti, soprattutto della gente bisognosa di ‘risposte’, di contatto, di assistenza. E’ stato poi per diversi anni Responsabile di due strutture sanitarie della provincia ciociara, con le quali ha continuato a prestare un servizio sempre altamente qualificato e di rara competenza e non solo nel suo ambito professionale. Infatti il dottor Bucchiarone è stato sempre il Medico che, in ogni sua azione quotidiana, riusciva a far prevalere la logica e l’umanità, oltre la sua stessa competenza. Con lui se ne va un professionista a tutto tondo, un tifoso del Frosinone, un innamorato della vita, un amico. – Fonte www.frosinonecalcio.com –

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