Affitti e libri sempre più cari, gli universitari domani in protesta in oltre 25 città

L’Unione degli Universitari torna a protestare in tutta la penisola, chiedendo interventi urgenti sul tema del caro studio

L’Unione degli Universitari torna a protestare in tutta la penisola, chiedendo interventi urgenti sul tema del caro studio. Il sindacato studentesco boccia il governo, denunciando l’assenza di una strategia su alloggi universitari, affitti, utilizzo del Pnrr, borse di studio, caro libri e salute mentale. “Vogliamo poter studiare e lavorare in Italia. Vogliamo un futuro qui, senza essere costretti ad emigrare”. Saranno le parole chiavi della mobilitazione, composta da oltre 25 iniziative in altrettante città, con modalità varie: tendate, presidi, flash mob, striscionate. Il tutto sotto lo slogan “Vorrei un futuro qui”. Il lancio nazionale avverrà alle ore 10.30 di lunedì 25 settembre a Roma, in Piazzale Aldo Moro, davanti all’Università Sapienza di Roma. Saranno presenti parlamentari dei gruppi di opposizione (PD, M5S e AVS) oltre a rappresentanti della Cgil Nazionale e di altre associazioni che hanno deciso di sostenere la battaglia dell’Udu.

“Ad aprile abbiamo piantato le tende in venti città, eppure- spiegano dall’Udu- non è servito a nulla. A settembre torniamo nelle aule universitarie, trovando una situazione peggiorata. Gli affitti sono aumentati, i libri costano di più. E il Governo cosa ha fatto nel frattempo? Non solo non ha previsto nuove misure di supporto, ma ha addirittura sprecato le risorse del PNRR per studentati di lusso, dichiarando alla Commissione Europea dei posti letto aperti da anni come se fossero nuovi. Ci sentiamo presi in giro. Alla Presidente Meloni che pochi giorni fa ci ha accusato di odiare gli italiani, rispondiamo con la mobilitazione nazionale”. Le città coinvolte nella mobilitazione saranno: Ancona, Benevento, Bologna, Cagliari, Ferrara, Forlì, L’Aquila, Lecce, Messina, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Roma, Sassari, Teramo, Trento, Torino, Trieste, Udine, Venezia e Viterbo. – Fonte www.dire.it –

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