Schiaffeggia un agente di custodia che lo stava invitando a rientrare in cella dopo l’ora d’aria. Ancora un grave episodio di violenza nel carcere di Cassino. Questa volta la denuncia arriva dal sindacato Sappe nella persona del delegato provinciale Italo Velardo.
“Ennesima giornata di follia, sangue e violenza in un carcere del Lazio, segnatamente nella Casa Circondariale di Cassino. La situazione è sempre più grave e merita l’urgente e giusta attenzione da parte dei vertici dipartimentali e ministeriali. Il Sappe – scrive Velardo – denuncia l’ennesimo atto di violenza che si è perpetrato all’interno della casa circondariale di Cassino. Questa volta a subire l’ira di un detenuto straniero, nazionalità egiziana, è stato un sottufficiale. Il detenuto, al momento del fatto si trovava al 2° cancello e per protesta non faceva rientro in cella, minacciando che da lì non si sarebbe mosso”.
“Il sottufficiale più volte tentava di portare il ristretto alla ragione convincendolo a desistere da tale protesta fin quando il detenuto gli si scagliava contro, prendendolo ripetutamente a schiaffi. Solo l’intervento del personale ha evitato il peggio bloccando il detenuto e accompagnando il Sovrintendente nella locale Infermeria per le cure del caso. Non è più tollerabile una situazione del genere. Occorrono protocolli efficaci atti a evitare o contenere gli eventi critici e aggressione al personale di Polizia Penitenziaria”.
“Occorrono sezioni detentive per detenuti violenti che non intendono reinserirsi – denuncia il segretario nazionale Sappe Lazio, Maurizio Somma -. La verità è sconcertante: la Polizia Penitenziaria si sente abbandonata da chi dovrebbe invece risolvere i problemi, gravi e reali. L’ultima aggressione fisica in carcere a Cassino era avvenuto 20 giorni fa, ai danni di un agente e un sottufficiale sempre da parte di un detenuto egiziano presso il Reparto ‘Sex Offender’. Ieri è toccato a un altro sottufficiale sempre perpetrato da un detenuto egiziano appartenente al circuito dei detenuti comuni”.