Aldo Sacchetti, “Un Romano tra i ribelli”: domenica l’appuntamento con la storia

Isoletta D'Arce - Domenica 8 ottobre, l’Associazione Culturale La Lanterna presenta la ristampa anastatica del libro di Sacchetti

Isoletta D’Arce – Domenica 8 ottobre, alle ore 18:00, l’Associazione Culturale La Lanterna presenta la ristampa anastatica del libro di Aldo Sacchetti “Un Romano tra i ribelli”. La presentazione si svolgerà nella Chiesa della Madonna della Vittoria di Isoletta d’Arce. L’ingresso è libero e gratuito.

Il libro di Aldo Sacchetti

Aldo Sacchetti era nato a Roma ma la sua famiglia era di origine arcese, più precisamente di Isoletta d’Arce. Sacchetti in questo libro racconta la sua esperienza partigiana. Prima con gli uomini di Italia Libera, a Madonna del Colletto, Paralup, San Matteo. In maniera incisiva tratteggia i difficili esordi del partigianato cuneese regalandoci, tra l’altro, un ritratto inedito di Duccio Galimberti, finalmente colto nei suo aspetti più semplici, più umani, fuori dai toni agiografici che ne circondano la leggenda. Ci descrive il doloroso, volontario, distacco da Italia Libera ed il passaggio alla formazione del Capitano Cosa, «autonoma dalle autonome».

La Resistenza è ormai entrata nella sua fase più matura: le formazioni si accrescono di nuove reclute e aumentano i problemi organizzativi; il tempo dell’improvvisazione è finito. Conquistatosi sul campo la fiducia degli uomini e dello stesso Cosa, il tenente Aldo diventa prima comandante della Brigata Valel Pesio e, poi, della III Divisione Alpi, divenendo anche Capo collegiale del “Servizio X” (servizi segreti) con l’avvocato Dino Giacosa. La mattina del 27 aprile 1945, da giovane luogotenente, alla testa della sua colonna attraversò sotto il fuoco nemico il ponte sul torrente Gesso e guidò i propri uomini in piazza Torino, liberando la prefettura e la caserma “Mussolini” dai fascisti.

Aldo non c’è più dal 2018, ma lasciato molti interventi, interviste e testimonianze che molto spesso sono state riportate anche su alcuni libri dedicati alla Resistenza e proprio su questo argomento non mancava di ricordare: “Fu una vittoria per aver ritrovato dentro noi stessi la dignità dell’uomo, questo è stato il significato morale della Resistenza; la scoperta della indivisibilità della libertà e della pace fu il contributo più prezioso e più fecondo di cui ci ha arricchito la Resistenza”. Aldo Sacchetti è stato decorato della Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Nel dopoguerra si trasferì a Carrara con la moglie Nucci “Nini” Parola (cuneese, agente speciale e informatrice del Servizio X, deceduta nel 2012) e fu insignito della cittadinanza onoraria dai comuni di Chiusa Pesio e Fossano (il primo della Città degli Acaja, con riconoscimento dell’allora sindaco Luigi Bima il 24 maggio 1945).

Aldo, fra l’altro, fu testimone di un episodio di importanza eccezionale, cioè quando l’Inno di Mameli fu scelto come inno della nuova nazione liberata. Secondo quanto raccontato, infatti, il Sacchetti partecipò ad una riunione con Duccio Galimberti, Dino Giacosa, Livio Bianco e Leo Scamuzzi, al termine della quale Galimberti, spontaneamente, si mise ad intonare l’inno scritto da Mameli. Venne subito seguito dagli altri presenti, commossi, che al termine gli consigliarono di proporlo al Comitato di Liberazione Nazionale a Torino. Galimberti lo fece e il Governo presieduto da Carlo Parri lo promosse a Inno Nazionale.

L’appuntamento di domenica 8 ottobre

Il programma prevede i saluti del Sindaco di Arce, dell’Assessore alla Cultura e del Direttore del Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi. Interverranno Alessandra Maggiani Reggente Comitato Prov.le Anpi di Frosinone; il giovane Alessandro Coccoli (15 anni) per raccontare il libro e Giuseppe Antonio Violetta. presidente dell’Associazione La Lanterna. Modera: Rachele Martino.

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