Lo scorso 20 maggio la nostra redazione aveva lanciato la notizia relativa alla strage di cavalli consumatasi nel territorio comunale di Casalattico: una trentina di cavalli adulti e qualche puledro giacevano al suolo, vicini l’uno all’altro, sterminati da una tempesta di fulmini. Tra le carcasse degli equini anche quelle di alcuni rapaci, nibbi e grifoni. A seguito della segnalazione, il sindaco di Casalattico, Francesco Di Lucia, si era immediatamente attivato, contattando le autorità competenti: da lì a qualche ora, i Carabinieri Forestali, gli operatori sanitari del servizio veterinario della ASL e gli agenti della Polizia Locale si erano recati sul posto per espletare i necessari accertamenti, utili a definire la natura dell’evento. Una zona ad alta quota, nei pressi della Selva della Cornacchia, una località che può essere raggiunta solamente a piedi, con almeno un’ora di cammino, un posto assolutamente non abitato, non c’è passaggio antropico.
Sin da subito i rilievi effettuati hanno escluso qualsiasi forma di dolo, non è mai stata avanzata l’ipotesi che le povere bestie potessero essere morte per la mano e per la cattiveria dell’uomo: le analisi ufficiali hanno definitivamente confermato la causa naturale.
Sulla zona, infatti, poco meno di una settimana prima del ritrovamento, si era abbattuta una tempesta di fulmini: evidentemente i cavalli avranno cercato riparo nei pressi di un faggeto, inconsapevoli che di fatto che si stessero esponendo ad un maggiore rischio. Purtroppo le folgori non hanno avuto alcuna pietà delle povere bestie, la mandria di cavalli è stata uccisa da una tempesta di fulmini. In fase di sopralluogo si è rilevato che gli equini avevano, tutti, evidenti segni di bruciatura sulle zampe: l’acqua piovana depositatasi a terra ha fatto da conduttore alla scarica elettrica, che non ha lasciato scampo ai quadrupedi.
Una perdita enorme, non solo per il proprietario degli equini, un allevatore residente a Colle San Magno. I cavalli, come anche i rapaci rimasti vittime della tempesta di fulmini, fanno parte del patrimonio identitario della comunità di Casalattico e dell’intera Valle di Comino, simbolo culturale, storico e delle tradizioni del luogo.
Il sindaco Francesco Di Lucia, contattato dalla nostra redazione, aveva espresso tutto il suo rammarico rispetto ad una catastrofe dettata dalla natura stessa. La notizia lanciata da Frosinone News è stata successivamente ripresa dalle maggiori testate giornalistiche, dai telegiornali e dalle trasmissioni televisive delle emittenti televisive nazionali: dai canali RAI a quelli del gruppo Mediaset, hanno tutti contattato la nostra redazione in cerca di informazioni ed immagini che documentassero lo straordinario evento infausto.
Depositati i verbali ufficiali e conclusi gli adempimenti a carico dell’ente. La fotografia riportata è stata scattata nei giorni addietro da Silvio Rea, un imprenditore di Arpino, fotografo naturalista che raggiunge i luoghi più impervi per realizzare scatti esclusivi, ognuno dei quali racconta una storia.
Il fotogramma dall’alto è stato realizzato dal videomaker Alessio Partigianoni. Nelle immagini si vede una parte del “cimitero dei cavalli”, poco più in là diversi grifoni, definiti per antonomasia “gli spazzini della foresta” in quanto si nutrono di carogne, svolgendo così un importante ruolo ecologico nel rimuovere le carcasse degli animali morti, contribuendo alla salute dell’ecosistema ed all’igiene ambientale impedendo la diffusione di malattie. Già nei giorni successivi alla strage di cavalli, migliaia di esemplari si sono portati sulla località Selva della Cornacchia. Così come il sindaco Di Lucia conferma alla nostra redazione, «La ASL ha comunicato di lasciare le carcasse all’azione della fauna necrofaga, particolarmente numerosa in zona».
*Aggiornamento: dopo la pubblicazione dell’articolo, ulteriori immagini ci sono state inviate da Rocco Maltesi, un cittadino residente a Sora, amante della.natura, il quale si è imbattuto con il “cimitero dei cavalli” durante una delle sue consuete escursioni in montagna.
