Nei giorni scorsi la nostra redazione aveva riportato la considerazione legittima del titolare di un locale pubblico sito nel pieno centro storico della Terra di Cicerone: con le sue parole l’esercente poneva l’attenzione sulla mancanza di iniziative che animassero l’estate arpinate e quindi decideva di affidare ai social la sua riflessione.
“In 15 anni di attività non ho mai visto Arpino così vuota, dal primo giugno ad oggi non c’è stata una serata in piazza”. Una riflessione che, nemmeno a dirlo, aveva generato un dibattito tra cittadini residenti, colleghi commercianti, limitrofi. Una posizione condivisa, una critica unanime, un commento che accomuna tutti: Arpino, la città senza sindaco, con un’Amministrazione Comunale assente ed una Pro Loco che ormai non è più capace di pianificare un’idea o sostenere nemmeno una mezza proposta, sembrerebbe concentrata solamente sull’allocazione della paninoteca ambulante. L’allora Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, colui che era stato propagandato come “una grande opportunità per il paese”, il “sindaco attrattore” di investimenti e di attenzione da parte dei media, è sparito in breve tempo, con esso la responsabilità di una veste determinante per il futuro della città, una carica assegnata con fiducia dai cittadini e “tradita” nel giro di qualche mese.
Alla considerazione del titolare del bar era seguita una sorta di provocazione, ovvero quella di abbassare le serrande nell’orario dell’aperitivo serale e ritrovarsi nella centralissima Piazza Municipio per un confronto tra commercianti e del settore. Raccolto l’invito, nel tardo pomeriggio di ieri, tra le 18:00 e le 19:00, quasi tutti i locali pubblici hanno chiuso la loro attività per una “protesta silenziosa” che non può passare inosservata. Un primo passo, seppur tardivo, che necessariamente deve essere da impulso per il futuro prossimo, non c’è tempo da perdere, ancora. Si auspica che venga costituito un comitato: negli anni passati c’erano state delle timide forme di associazionismo, poi scioltesi per motivi diversi. Le contestazioni condivise sono, ovviamente, sempre più incisive rispetto ad una opposizione singola. Non a caso si dice che “L’unione fa la forza”, il dissenso comune ha un peso maggiore rispetto alla “battaglia” di un singolo: forse anche per questo, all’epoca, si era favorita l’estinzione di comitati ed associazioni tra commercianti di Arpino.
Con una comunicazione ufficiale, i commercianti di Arpino richiamano l’attenzione dell’Amministrazione Comunale tuonando nei confronti della Pro Loco, definita ormai la “Contro Loco”. Non si capisce bene a che titolo la Pro Loco affidi aree pubbliche a paninoteche ambulanti e quali siano i reali criteri di allocazione.
Di seguito la nota integrale: “Il giorno 13 agosto 2025 si sono riuniti in Piazza Municipio i gestori di bar, ristoranti, enoteche del centro storico. La riunione aveva come scopo principale una protesta dimostrativa, nello specifico, chiudere le attività per una mezz’ora al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul disagio ormai insostenibile nel rapportarsi con Amministrazione Comunale e Pro Loco di Arpino. Assenza totale di iniziative, di intrattenimento di qualsiasi genere, dal mese di luglio ad oggi, da parte della Pro Loco. Noi commercianti non ci sentiamo considerati, rispettati in alcun modo né tantomeno tutelati in caso di manifestazioni ed eventi organizzati a titolo privato. L’ordinanza in atto, per il mese di agosto, vieta qualsiasi diffusione musicale dopo la mezzanotte: il provvedimento ha determinato l’annullamento di vari spettacoli live, tra l’altro già pianificati, che qualche gestore aveva calendarizzato per animare le serate, con conseguenti danni economici oltre che di immagine. L’immagine di un paese vuoto, triste, noioso. Non contenta la Pro Loco nei giorni del Gonfalone di Arpino, affida diverse aree pubbliche “in appalto” a commercianti ambulanti “esterni” che vendono alcolici e cibo, senza alcun preavviso nei confronti dei commercianti locali che, sicuramente, pongono la loro fiducia negli introiti economici dati dal solo ed unico evento che ancora caratterizza l’estate arpinate. Questa è una totale mancanza di rispetto per chi, come noi, lavora tutto l’anno, anche per portare gente nella città. Siamo esasperati da tale situazione ormai insostenibile, in un periodo storico in cui si fa sempre più fatica a sostenere il carico fiscale e gli oneri fissi tra affitto ed utenze. Chiediamo all’Amministrazione Comunale, nella persona del vicesindaco Massimo Sera, un confronto grazie al quale si possano individuare delle soluzioni che ci permettano di lavorare, in tranquillità. Ci sembra paradossale esser costretti ad implorare di lavorare. La Pro Loco è diventata la “Contro Loco”.
Chiediamo inoltre, controlli sulla sicurezza ed il rispetto delle normative vigenti da parte di paninoteche ambulanti e quant’altro di “improvvisato”, relativamente al trattamento e manipolazione delle sostanze alimentari, che comprendono una serie di pratiche volte a garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti, includendo la corretta igiene personale degli addetti, la pulizia e disinfezione degli ambienti e delle attrezzature, la separazione degli alimenti crudi da quelli cotti, la cottura e conservazione degli alimenti a temperature adeguate, e l’utilizzo di acqua e ingredienti sicuri. Come del resto noi commercianti in sede fissa siamo tutti obbligati a certificare, tutti i giorni”.







