Asl di Frosinone, la Giunta regionale approva l’atto aziendale della dirigenza Cavaliere

Il direttore generale: “Un documento fondamentale, con elementi innovativi e con il quale diamo gambe e motore all’Azienda”

Approvato dalla Giunta regionale del Lazio, e pubblicato oggi sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, il nuovo Atto Aziendale della Asl di Frosinone, documento dinamico di programmazione e visione verso la salute pubblica. L’Atto recepisce e traduce in azioni concrete i principi nazionali e regionali che devono guidare l’azione della ASL di Frosinone. 

“In questo modo diamo gambe a una struttura da fin troppo tempo ferma e avviamo un processo non solo amministrativo ma funzionale, organizzativo e strategico – ha detto il direttore generale, Arturo Cavaliere – In meno di 4 mesi siamo riusciti a concludere un iter fermo da più di un anno e mezzo che, se associato all’avvio di tutti i cantieri del Pnrr che erano in fase di stallo e alle nuove nomine della Direzione strategica, porta la Asl di Frosinone a completare, in poco tempo, tutte quelle caselle mancanti, funzionali ai processi di programmazione, verifica e azioni di governo fondamentali per una Asl di tali dimensioni, senza contare gli investimenti, in termini di risorse e tecnologia, che la Regione Lazio ha supportato”.

Fra le novità più rilevanti dell’Atto, il passaggio dei Dipartimenti da 9 a 13, la costituzione di un’Area Critica Interpresidio, l’attivazione di un Dipartimento monotematico del tutto autonomo su farmaci e dispostivi che gestirà in assoluta autonomia l’attività farmaceutica oppure la costituzione di un Dipartimento di Chirurgia Oncologica, Robotica ad Alti Impatto su Apparato Locomotore e di Genere con due nuove UOS di Chirurgia Robotica. 

“È il segno dell’attenzione di questa Direzione – ha detto Cavaliere -, in piena sinergia con l’amministrazione regionale, nei confronti delle nuove frontiere della tecnologia e dell’innovazione nell’assistenza sanitaria”.

All’interno della Direzione Generale nelle aree di staff compare inoltre la UOC Affari Generali, struttura con funzione centrale e olistica rispetto alle attività aziendali e nel cui alveo è costituita la UOS Avvocatura. Nel complesso, l’atto aziendale si compone di 53 UOC della rete ospedaliera attribuite DGR 869/2023. Sono presenti 11 Uoc amministrative per un totale di 64 mentre 21 sono le UOC territoriali di prevenzione, salute mentale, fragilità, DFT, presa in carico della persona.

I pilastri fondamentali su cui si basa sono: la centralità della persona, titolare del diritto alla salute; la libera scelta del luogo di cura; l’equità di accesso ai servizi per tutti, a cominciare dai soggetti più fragili; la copertura globale dei bisogni di assistenza, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Uno degli aspetti più innovativi dell’Atto è l’adozione dell’approccio One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, e promuove la collaborazione tra settori diversi. 

Proponiamo – ha concluso il direttore Cavaliere – un sistema pensato per rispondere in modo organico ai bisogni dei cittadini, anche in contesti complessi e con dinamiche demografiche diversificate, come quelle che caratterizzano questo territorio. Questo atto aziendale non è un semplice adempimento burocratico, ma uno strumento dinamico di programmazione, visione e impegno verso la salute pubblica, recependo e traducendo in azioni concrete i principi di equità, prossimità, sostenibilità e innovazione, che ci vengono indicati dalle istituzioni centrali e regionali, e che devono guidare l’intera nostra comunità sanitaria.

Ringrazio la Regione Lazio, nella persona del presidente Francesco Rocca e della sua Giunta, per aver recepito e approvato l’Atto aziendale, – ha concluso Cavaliere – i sindaci, le organizzazioni sindacali e gli uffici della Asl per la collaborazione, l’attenzione e la fiducia nei confronti dell’operato di questa Direzione: da parte nostra, garantiamo il massimo impegno e pieno supporto a favore di tutte le comunità della provincia, consapevoli che solo attraverso la collaborazione istituzionale costruiremo un servizio sanitario davvero vicino alle persone e ai territori”.

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