Blue economy, primato del Lazio per numero di imprese: la Regione punta sul potenziamento del sistema mare

Presentato il Report 2025. La vicepresidente Roberta Angelilli: «Al via 10 milioni di euro per i primi 12 Comuni costieri»

Il rafforzamento del sistema economico del Lazio passa attraverso il mare. La prima regione per numero di imprese attive nella Blue Economy guarda alle prospettive di sviluppo del settore con ricadute positive attese sull’intero indotto.

Ieri mattina in Regione è stato presentato il Report 2025 sulla Blue Economy del Lazio e, con esso, le iniziative promosse dall’ente per la riqualificazione dei comuni costieri e il potenziamento del sistema dell’Economia del Mare.

Hanno preso parte all’evento la vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria e Internazionalizzazione della Regione Lazio, Roberta Angelilli, il presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio Enrico Tiero, il presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma Lorenzo Tagliavanti, il presidente Piccola Industria di Unindustria Cristiano Dionisi e il presidente di ANCI Lazio Daniele Sinibaldi.

Angelilli sul primato del Lazio

«Il Lazio, con 383 chilometri di costa, 22 Comuni costieri (tra cui Roma Capitale) e 2 Comuni isolani, Ponza e Ventotene, si conferma la prima regione italiana per numero di imprese attive nella Blue Economy con 35.747 unità operative nei settori legati all’economia del mare. Domina la graduatoria nazionale Roma e provincia con 30.566 imprese. Il Lazio è inoltre la quarta regione in Italia per valore aggiunto pari al 6,7% e terza per numero di occupati con il 7,4%», ha sottolineato la vicepresidente Roberta Angelilli.

«Il Lazio è stata la prima regione italiana ad approvare una legge dedicata alla Blue Economy, proprio per sostenere un settore economicamente importante che integra la logistica al turismo, la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico fino ad interventi per la salvaguardia degli ecosistemi marini. Il Lazio è anche forte di un’importante Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, che gestisce il porto di Civitavecchia, primo porto croceristico italiano e secondo in Europa, insieme ai porti di Fiumicino e Gaeta», ha aggiunto la vicepresidente Roberta Angelilli.

Durante l’incontro sono stati illustrati i progetti realizzati, le risorse messe in campo e gli esiti dei bandi destinati a sostenere interventi strategici. Nel biennio 2023/2025 sono stati stanziati 27 milioni di euro con l’obiettivo di rafforzare competitività, sostenibilità e innovazione nei territori costieri del Lazio.

Le principali misure

  • 2,5 milioni di euro sono stati assegnati al Piano Operativo per lo sviluppo della Blue Economy, per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali sugli arenili, il potenziamento dell’inclusività sociale delle spiagge libere, la riduzione dell’inquinamento e la protezione dell’ecosistema marino, il recupero e riuso dei relitti e progetti pilota sulla dissalazione;
  • 5,5 milioni di euro per Legge sull’Etruria Meridionale che interessa la riqualificazione dei Comuni costieri del Litorale Nord: Montalto di Castro, Tarquinia, Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli e Fiumicino;
  • 8,5 milioni di euro per le spiagge e l’avvio della stagione balneare, destinati a tutti i Comuni del litorale laziale per rendere più accessibili gli arenili, garantire la sicurezza dei bagnanti, adottare interventi di disinquinamento biologico e riduzione delle plastiche;

10 milioni di euro per la Legge del Litorale

È stata pubblicata anche la graduatoria dei 10 milioni di euro per la Legge del Litorale per la riqualificazione dei lungomare e dei contesti urbani costieri. Sono 12 i primi progetti ritenuti ammissibili e che saranno immediatamente finanziati: San Felice Circeo, Pomezia, Formia, Sabaudia, Fiumicino, Cerveteri, Sperlonga, Tarquinia, Ardea, Ponza, Latina, Ladispoli con i 10 milioni della Regione, ai quali si aggiunge il cofinanziamento da parte dei comuni di 4 milioni di euro, per un investimento complessivo di 14 milioni di euro.

Tiero: “Gioco di squadra”

«La Blue Economy rappresenta un’opportunità concreta e fondamentale per lo sviluppo del litorale. Come Regione Lazio stiamo investendo importanti risorse su questo settore. Nel 2024 il Lazio è stata la prima regione italiana ad approvare il Piano Operativo per lo sviluppo della Blue Economy. Abbiamo stanziato risorse per lo sviluppo del litorale, con un focus sulla Blue Economy e la riqualificazione urbana. Tra questi voglio ricordare anche i quasi 400.000 euro per i Comuni pontini premiati per le proposte progettuali finalizzate alla promozione dello sviluppo, risultate conformi e ammesse a finanziamento. Intendo complimentarmi con il vicepresidente e assessore Roberta Angelilli per il lavoro svolto in questo biennio anche su questo settore, di vitale importanza per la provincia di Latina. Il gioco di squadra messo in atto sta dando frutti importanti. A noi spetta il compito di saper cogliere le opportunità e di far convergere le risorse economiche disponibili e nuove opportunità di sviluppo per questo settore, che costituisce una ricchezza unica per il nostro litorale», ha dichiarato Enrico Tiero, presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio.

Dionisi: “Settore strategico”

“La Blue Economy rappresenta una delle leve più promettenti per costruire una crescita sostenibile, integrata e competitiva della nostra regione. Si tratta di un settore strategico, oltre ad essere asse trasversale del Piano Industriale del Lazio promosso da Unindustria” dichiara Cristiano Dionisi, Presidente Comitato Piccola Industria di Unindustria – “Il Lazio può contare su asset unici nel panorama nazionale. Mi riferisco al sistema portuale di Civitavecchia–Gaeta–Fiumicino, che rappresenta un modello nazionale di efficienza per la gestione dei progetti del Pnrr o alla Zona Logistica Semplificata (Zls), che sarà sempre di più un attrattore importante per nuovi investimenti. Abbiamo poi un ecosistema formativo d’eccellenza con Its e università di primissimo livello, e un tessuto industriale che, pur in trasformazione, conserva competenze tecniche e capacità produttive da valorizzare, con una presenza record di 35 mila imprese di settore. Il Lazio può rappresentare un modello anche per l’innovazione nel settore blu: penso ad esempio alla logistica, alla cantieristica e alla produzione sostenibile dei biocarburanti, temi portanti della call per la reindustrializzazione del litorale nord, coordinata dal Mimit”.

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