L’allarme lanciato sui social dalla proprietaria di una cagnolina che, mentre era in visita presso la Certosa di Trisulti nella giornata di domenica scorsa, 15 ottobre, sembrerebbe abbia ingerito un boccone avvelenato gettato nei pressi del piazzale del Monastero. Bella è morta dopo un’atroce agonia, purtroppo nemmeno le cure veterinarie l’hanno salvata dall’orrendo destino a cui è stata condannata da qualche individuo senza cuore, senza rispetto, senza umanità. La signora ha voluto pubblicare un post su Facebook per avvisare i proprietari di cani, affinché facciano attenzione qualora si rechino in gita nella medesima zona, occhi aperti a dove gli amici quadrupedi mettono il muso. Sembrerebbe non sia una novità quella di disseminare esche avvelenate nel comprensorio, per uccidere volpi, cani randagi, cani da tartufo.
Negli anni addietro i Carabinieri Forestali, a seguito di alcune segnalazioni, più volte hanno svolto attività di prevenzione e contrasto alla deprecabile usanza, bonificando ampie aree di territorio tra Collepardo e Guarcino, grazie anche alla collaborazione del personale del Nucleo Cinofilo Antiveleno della Stazione Parco Carabinieri Forestali di Villetta Barrea de L’Aquila, con l’ausilio di cani pastori belga, i più adatti per essere impiegati in questo tipo di ricerca. Si ricorda che l’abbandono volontario di bocconi avvelenati è un reato punito dal Codice Penale che prevede altresì la reclusione fino a due anni. Si invita la cittadinanza a segnalare episodi simili al Comando Gruppo CC Forestale oppure alle autorità locali, stazione dei Carabinieri o Polizia Municipale. Il post che racconta la straziante sofferenza della pelosetta Bella ha inevitabilmente scatenato rabbia ed indignazione. Nei commenti si leggono diverse testimonianze, con rammarico, relativamente alla presenza di cani randagi nei dintorni della Certosa di Trisulti spesso presi di mira da gentaglia senza scrupoli: tra queste «Mettere bocconi avvelenati è una disumana abitudine, non è la prima volta, io ci ho perso un cane da caccia».